Schillaci nato per giocare a pallone e far gol

CON TANTA RUGGINE IN REGIA CON TANTA RUGGINE IN REGIA TORINO. Due punti alla Juve, zero al Toro (più Enzo espulso, Romano e Fimognari acciaccati), questo il bilancio di fine anno delle torinesi. Se consideriamo solo le classifiche, la Juve è in ritardo sulle speranze, il Torino è in linea-promozione: entrambe senza applausi ed entusiasmi. Se si guarda al domani, dietro ai risultati (appagati solo i bianconeri) affiora un comune rilievo negativo sul gioco delle due formazioni. Brutto momento, sotto questo profilo. Siamo a metà stagione, per la serie A, quasi a metà per la B. I programmi sono ancora ampi per la Juventus in lizza per zona Uefa (più difficile parlare ancora di scudetto), Coppa Italia e Coppa Uefa. Tre bersagli, ne sarà centrato almeno uno? Il Torino ha solo la promozione davanti, e quindi una responsabilità a senso unico. Pesante. Zoff e Fascetti non riscuotono tutti i consensi, il gioco delle due squadre pare inferiore al potenziale giocatori. Hanno pesato e pesano, su entrambi, infortuni e squalifiche. I primi, fortuiti, non chiamano in causa la preparazione dettata dai tecnici. Le seconde vanno a carico dei giocatori: professionalità non è parola di comodo ma un modo di vivere. Chi sgarra ha responsabilità pesanti. E, soprattutto per i granata, sinora senza problemi di classifica, le colpe sono gravi. Non per scagionare i tecnici, che debbono cavarsela da soli, il bilancio del rendimento nel girone di andata dei due gruppi di giocatori offre a malapena una formazione globale coerente. Manca sul fronte bianconerogranata l'apporto sperato degli stranieri. Aleinikov dopo un inserimento più rapido del previsto si sta addormentando, Zavarov gioca a corrente alternata, Barros si è spento anche perché sofferente di pubalgia. Fra i granata, Skoro e Muller una volta richiamati nelle loro nazionali sono come appagati. Se si rivedono le pagelle dall'inizio della stagione e s\ considerano allo stesso livello le serie A e B, guardando ai compiti si arriva a fatica ad una formazione mista e logica. Eccola; Tacconi in porta, Cravero libero, Benedetti stopper, Bonetti e De Agostini terzini di fascia, Romano playmaker, Fortunato, Marocchi e Policano a centrocampo, Schillaci e Muller di punta. Il brasiliano si guadagna il posto non per quanto rende, ma per la curiosità di vedere Schillaci al fianco di un attaccante con cui triangolare in velocità e in spazi stretti. Skoro, Zavarov e Aleinikov sono buoni giocatori senza continuità di rendimento, e soprattutto senza lo spirito di corpo. Giochi d'inverno, certo. Ma le realtà delle due squadre non sono giochi. I conti della difesa bianconera non quadrano malgrado il cambio Tricella-Fortunato: contro il Lecce gli errori davanti a Tacconi sono stati troppi. Solo la buona sorte (per una volta) ha dato una mano alla Juve. E non quadrano neppure i conti dell'attacco granata, dopo le raffiche di inizio stagione. Muller ha messo i remi in barca, Pacione farà anche spazi, ma per chi? Sul piano personale è fermo a due gol. Due reparti sotto tono, con un alibi in comune: la difesa bianconera non è protetta efficacemente dal «pacchetto» che le sta davanti, l'attacco granata è mal sorretto dal gruppo che gli sta dietro. In tuttie e due i casi il centrocampo èsotto accusa. Da parte bianconera solo Marocchi fa da filtro ma al momento è fisicamente cotto. Da parte granata solo Romano ha le qualità del suggeritore ma è tremendamente solo (era anzi, perché adesso è ko e vedremo Venturin più responsabilizzato). Le colpe sono di Zoff e Fascetti che non trovano i rimedi ai problemi?. Crediamo ci siano anche in alcuni giocatori carenze di qualità in primo luogo, e poi di grinta e volontà. Non si chieda ai due tecnici di fare i maghi. Bruno Pertica»

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