Con Saes e Toro una Fiat da 52 mila miliardi

Con Saes e Toro una Fiat da 52 mila miliardi Prime anticipazioni sul bilancio '89 del gruppo: il fatturato sarà superiore del 17% rispetto all'anno precedente Con Saes e Toro una Fiat da 52 mila miliardi L'auto è sempre in testa; in cantiere un massiccio piano di investimenti TORINO. La «Saes» e la «Toro Assicurazioni» sono da ieri consolidate nel bilancio del Gruppo Fiat, chiudendo definitivamente l'operazione Lafico che, nel 1986, aveva permesso di far uscire il capitale libico dalla Fiat. La holding torinese controlla adesso il 34% della Toro e il 52% della Saes che, a sua volta, detiene il 100% della società Sestriere e il 51,1% della Rinascente. L'apporto di queste società, in termini di ricavi, è indicato in oltre 5000 miliardi di lire. Intanto continuano le anticipazioni sui dati di bilancio del Gruppo nel 1989, che dovranno essere approvati e resi noti dal prossimo Consiglio d'amministrazione che si terrà nelle prime settimane di gennaio. Secondo queste prime previsioni il fatturato del gruppo dovrebbe superare ampiamente i 52.000 miliardi di lire, con un aumento di oltre il 17% rispetto ai 44.308 del 1988; l'utile operativo, contro i previsti 40004500 miliardi, dovrebbe attestarsi tra 4500 e 5000 miliardi, con una redditività intorno al 9%, fra le più elevate in Europa. Anche nel 1989 è stata la Fiat Auto, con i previsti 28.000 miliardi di fatturato ( + 11% rispetto ai 25.454 dell'88), a fornire il maggior giro d'affari del Gruppo, con una vendita da parte dei tre marchi, Fiat, Lancia e Alfa Romeo, di 1.863.000 vetture nei primi 11 mesi, confermandosi leader del settore in Europa, con il 14,9% del mercato. Al buon andamento dei couti del gruppo, sempre secondo le prime previsioni, dovrebbero contribuire anche i positivi risultati ottenuti l'anno scorso dall'Iveco (il gigante europeo dei veicoli industriali) che ha dovuto far fronte ad una domanda costantemente crescen¬ te e l'ingresso dei servizi finanziari Ficus, Sava e Savaleasing, i cui ricavi vengono consolidati per la prima volta al 100%. Inoltre va aggiunta la Cogefar, acquistata attraverso Fiatimpresit nella prima parte dell'anno. Queste non sono le uniche novità. Sempre con l'inizio dell'anno, diventa operativa la nuova alleanza con la Maserati che chiude un periodo di intensa attività nel quale sono stati conclusi numerosi e importanti accordi internazionali da parte del Gruppo torinese. Tra 1 principali, la recente joint venture con l'Urss per la produzione, in 300.000 unità l'anno, di una vettura di 10001100 ce, denominata «A 93», intesa destinata a possibili sviluppi futuri; l'accordo commerciale tra Fiat Auto e la giapponese Mazda per l'importazione sul mercato nipponico di 1012.000 vetture Lancia l'anno; l'accordo Iveco-Koc in Turchia per l'ingresso di Iveco al 27% in due società della Koc che produce e commercializza veicoli Iveco e la joint venture IvecoTam in Jugoslavia per la produzione di componenti e veicoli commerciali; l'intesa tra la Magneti Marcili e la Motorola per la produzione di centraline elettroniche. Inoltre va ricordato l'accordo commerciale con la Chrysler per la costituzione di una joint venture che venderà le vetture Alfa Romeo spider, «75» e «164» negli Usa; l'inizio della costruzione dello stabilimento in Algeria per la produzione di 3040.000 vetture della categoria «Uno» a partire dal 1992 e l'accordo, ancora con l'Algeria, di Fiatallis, che produrrà in quel Paese apripista per 16 miliardi di lire. Le previsioni del Gruppo Fiat per il 1990 non sono meno brillanti. Il fatturato dovrebbe at¬ testarsi tra i 63 e i 65.000 miliardi di lire, con un incremento tra il 20 e il 25% sull'89, anche per il consolidamento di Saes e Toro. Con il 31 dicembre '89 si è infine concluso il piano quinquennale del Gruppo, con investimenti per 15.000 miliardi di lire in linee di produzione e stabilimenti e altri 6500 in ricerca e sviluppo. Il nuovo piano 1990-1994, sarà ancora più impegnativo. Dovrà affrontare problemi vecchi e nuovi legati alla qualità del prodotto, ad un'automazione sempre più spinta, alle nuove applicazioni tecnologiche, alla qualità della vita. Per realizzare questo piano sono stati previsti 29.000 miliardi in investimenti fissi e 12.000 in ricerca e sviluppo, per un totale di 41.000 miliardi di lireRenzo Villa re

Luoghi citati: Algeria, Europa, Jugoslavia, Sestriere, Torino, Turchia, Urss, Usa