Il Capodanno del silenzio di Giuseppe Zaccaria

Il Capodanno del silenzio Il Capodanno del silenzio La tv romena: tutti a €asa, ricordiamoi morti BUCAREST DAL NOSTRO INVIATO Un minuto di buio totale, rischiarato solo dal tremolio delle migliaia di candele poste intorno all'Università, in piazza Romana, o ai bordi dei cimiteri di fortuna ricavati nei parchi. Il suo primo capodanno eli libertà, Bucarest l'ha trascorso così, in silenzio, e spesso in preghiera. La televisione aveva lanciato un invito: «Non uscite di casa, può essere ancora pericoloso. Non abbandonatevi all'allegria, ricordate i martiri di questi giorni». Tutti lo hanno accolto. Per la nuova Romania, l'anno si è aperto, intorno alle televisioT ne, fra un lungo scorrere delle sequenze di questi giorni —' fosse comuni, sparatorie, manifestazioni, discorsi — e gli spezzoni un po' lunari di uno «show» italiano. Balletti, cantanti e brani di cabaret riesumati da chissà quale archivio della «Televisiunea libera romana», e tratti da un'edizione di «Fantastico» che, ad occhio e croce, deve risalire almeno a sette anni fa. Tra rievocazioni e vecchi spettacoli, l'annuncio che per il Paese si trasforma in uno splendido regalo. A darlo è Ian Iliescu, il presidente del comitato di salvezza nazionale. Da oggi, qualsiasi cittadino della Romania può ottenere il passaporto ed espatriare liberamente. Nella raffica di decreti che aveva smantellato lo Stato di polizia di Ceausescu, questo mancava ancora. Ma per festeggiarlo è ancora troppo presto. «Gli occhi che piangono vogliono giustizia»: l'enorme «murale» apparso dinanzi alla facoltà di Lettere esprimeva il senso di questa fine d'anno meglio di qualsiasi discorso. Sparsi per la città, migliaia di volantini a ciclostile degli studenti avvertivano che per gli operai delle due maggiori fabbriche di Bucarest, il primo dell'anno sarbbe coinciso con una giornata di lavoro nei cimiteri che continuano a sorgere in ogni parco pubblico. A Bucarest le sepolture proseguono: occorreranno, dicono, almeno altre cinquecento tombe per dare collocazione ai ca¬ daveri che ancora affollano la «morgue» e i reparti di numerosi ospedali. Le inumazioni proseguiranno per tre giorni almeno, ciascuna accompagnata, nel rito ortodosso, dai canti di tre sacerdoti e dai doni tradizionali: dolci natalizi, oggetti personali, lettere dei parenti che vengono collocati nella bara, a rendere meno difficile il distacco dalla vita terrena. Nella sede dell'Unione scrittori, in Calea Victoriaei, poco dopo mezzanotte la grande sorpresa: l'arrivo di Marie France Jonesco, figlia di Eugene, il grande drammaturgo che dal dopoguerra vive a Parigi. La donna, bloccato dalla neve l'aeroporto di Bucarest, era giunta via Sofia per dare, fra l'altro, un annuncio applauditissimo: «Al più presto mio padre sarà tra voi». Un Capodanno di raccoglimento e di dolore dunque, alla vigilia del quale l'altra raccomandazione lanciata dalla televisione («evitate, per favore, qualsiasi, manifestazione di giubilo, non sparate mortaretti: i soldati potrebbero scambiarli per colpi d'arma da fuoco») era parsa perfino pleonastica. Invece no, forse quell'annuncio avrebbe dovuto essere diffuso anche in italiano, a beneficio di qualche incosciente dell'ultima ora. Spiace doverlo raccontare. Ma da una finestra dell'hotel «Intercontinental», pochi minuti prima della mezzanotte, è toccato a un giornalista italiano di provocare l'unico momento di tensione nella notte della capitale. Giunto a Bucarest da poche ore, un «free lance» ha ritenuto spiritoso affacciarsi al balcone e lanciare giù un «botto». Nella piazza, sulla neve, i giovani soldati che presidiavano l'Università si sono gettati per terra, tra il fango e la neve. Terrorizzati, hanno cominciate a sparare verso l'albergo. E' stato solo un caso se, nella notte di Capodanno, qualcuno non ha perso la vita per quella bravata. Il cronista, lui si era messo al sicuro. Appena capito quel che aveva scatenato, era rientrato precipitosamente in camera per rifugiarsi sotto il letto. Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Balletti, Ceausescu, Iliescu, Marie France Jonesco

Luoghi citati: Bucarest, Parigi, Romania