Baker, Capodanno a Kiev

Baker, Capodanno a Kiev Baker, Capodanno a Kiev L'ambasciatore a Mosca: temo un golpe WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sara probabilmente Baker, che ha deciso una visita a Kiev alla fine del mese, ad annunciare il riconoscimento dell'Ucraina indipendente da parte degli Usa e l'avvio di complete relazioni diplomatiche. Ci sono ancora problemi da risolvere, anche se solo la prudenza diplomatica suggerisce di non affrettare un annuncio dato ormai per scontato. A nome di Bush, il portavoce della Casa Bianca Fitzwater ha «salutato l'espressione di democrazia» costituita dai risultati del referendum e ha reso ufficiale quanto era già ufficiosamente noto: convinti che Gorbaciov ha, se non le ore contate, un residuo simulacro di potere, gli Usa stringono rapporti diretti con le Repubbliche. «Il nostro governo - ha detto Fitzwater - si propone di stabilire con l'Ucraina quel tipo di relazioni normali che è giusto avere con un Paese in via di demo¬ cratizzazione». Un assistente di Baker, Niles, sta dirigendosi a Kiev per preparare questo sbocco. Approfondirà tre temi: la sicurezza nucleare, visto che parecchie testate sono dispiegate sul suolo ucraino; i diritti civili, con ima preminente attenzione a quelli delle minoranze etniche, dal momento che in Ucraina vivono molti russi; la democratizzazione dell'economia, con la raccomandazione di onorare i debiti contratti con l'Unione per non provocarne il collasso. Gli Usa si rendono conto che l'Urss è sull'orlo del baratro. Ma sono ugualmente consapevoli del fatto che si è avviato un processo impossibile da arrestare. «Ci appare chiaro - ha detto ieri Fitzwater - che l'indipendenza solleva alcuni delicati problemi che Ucraina, Russia e centro dell'Unione devono risolvere insieme sulla base di un rapporto di cooperazione e di reciproco rispetto». L'unica cosa che gli americani possono fare è sperare che le rotture non siano trop¬ po laceranti. E pensare che solo quattro mesi fa, in un discorso pronunciato proprio a Kiev, Bush aveva puntato il dito contro «il nazionalismo suicida». Anche dopo il golpe, Bush ha fatto il possibile per tenere in vita la sua opzione preferita: avere in Urss un interlocutore unico. Ma poi ha dovuto arrendersi ai fatti. Tre settimane fa, il capo della Cia, Gates, gli ha presentato un rapporto, che preannunciava l'indipendenza dell'Ucraina e la caduta di Gorbaciov entro l'anno. Il rapporto ha convinto Baker e il consigliere per la sicurezza Scowcroft a cambiare posizione su Gorbaciov. Bush, a quel punto, si è unito al segretario per la Difesa Cheney e al vicepresidente Quayle, che spingevano per rapporti diretti con le Repubbliche. E ieri, l'ambasciatore a Mosca, Strauss, ha parlato della «possibilità concreta» di un nuovo golpe in Urss. Paolo Passa lini