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m lui un m lui N bel gioco dura molto». Per dimostrare questo suo assioma, ed attrarre il lettore nelle panie di una complicità tra golosa e ribalda, Giampaolo Dossena impiega molto meno delle 82 pagine dell'elegante libretto color limone, che ha per titolo Garibaldi fu ferito (Il Mulino, L. 15.000). Il «giallo» enigmisticocombinatorio che egli ci racconta comincia in una notte del 1949 quando, in una osteria di Pavia, sei studenti, che oggi diremmo un po' sfigati, si mettono a cantare Garabàlda fa forata sulle note dell'inno dei bersaglieri. m luiN Pesuil un Antichissimo, intramontabile gioco infantile quello di sostituire le vocali di un testo. Ma che cosa accade se si cambiano anche le consonanti, se si applicano codici, chiavi, convenzioni sempre più complesse, se insomma si spinge il trucco alle sue estreme conseguenze, magari facendolo anche diventare consapevole delle conseguenze teorico-filosofico-matematiche cui si può esporre un gesto d'apparenze così innocenti? Accade che il lettore-giocatore partecipi all'esperimento col sussiego paternalistico di chi sa già tutto, e si ritrovi a maneggiare cautamente degli esplosivi di cui non conosce gli effetti. Si può benissimo partire da una filastrocca per finire un po' smarriti in territori inesplorati,