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rLER rLER deschi durante il Terzo Reich Gi Uno specchio, una scrivania, l'orologio sulla scrivania, un uovo di Pasqua, i putti della Madonna Sistina appesi sopra il letto, l'attrezzatura di un gabinetto dentistico, ipotizzano nei sogni congegni d'intercettazione e controllo all'interno di ogni singola abitazione di suddito che il Terzo Reich non era ancora in grado di introdurre. La prudenza è esasperata nei sogni sino a sconfinare nell'idiozia: vi si raccontano barzellette proibite, ma, per precauzione, vengono sbagliate, in modo da risultar senza senso. Vi si parla in lingue sconosciute, per evitare di capire se stessi. Vi si sogna di sognare ormai unicamente dei triangoli, dei rettangoli, che in un certo qual modo paiono tutti dei biscotti di Natale, visto che è vietato sognare e così via verso il massimo dell'astrazione. Bruno Bettelheim, vituperato )dopo la morte da alcuni ma mai ) a abbastanza rimpianto da altri, afferma nella postfazione a IZ Terzo Reich dei sogni che è un'esperienza traumatizzante, leggendo questa raccolta, constatare con quanta efficacia il Terzo Reich uccideva il sonno annientando nei sudditi la capacità di rinnovare le proprie energie emotive attraverso i sogni. Al di là del riposo fisico, infatti, il sonno è ristoratore perché appunto nel sogno possiamo sentire e fare cose che non oseremmo tentare nella realtà. La persona soggetta a un potere esterno troppo forte durante il giorno è messa in grado di esercitare nel sogno un potere analogo su altre persone e ristabilire così un equilibrio emotivo almeno nel suo immaginario. Ma molti sudditi del Terzo Reich non osavano tanto., Persino in sogno dicevano a se stessi che non dovevano azzardarsi ad agire secondo i loro desideri. In tal modo il regime trionfava obbligando i suoi sud¬