Le soffiate delle «talpe» a Roma

Le soffiate delle «talpe» a Roma Le soffiate delle «talpe» a Roma «Ingrao è debole, Napolitano troppo intellettuale» DAL NOSTRO INVIATO Degli italiani il pcb non si fida, e dunque periodicamente il Politburo chiede informazioni all'ambasciata bulgara a Roma, che a sua volta può contare su «fonti sicure». Ecco un altro capitolo suscettibile di sviluppi interessanti. L'ambasciata dedica molto spazio al resoconto di una colazione a Roma (7 giugno 1984) fra il ministro Ludmir Popov e Dino Bernardini, collaboratore della sezione esteri al comitato centrale del pei. Fra le maglie del rapporto emerge un altro indizio circa i finanziamenti: «Bernardini afferma che gli aiuti forniti dalla Bulgaria a democrazia proletaria sono serviti solo ad alimentare l'atteggiamento polemico di dp verso il pei». Ma più interessante è l'analisi che la «talpa» (o almeno, quella che i bulgari considerano tale) fornisce al compagno d'oltrecortina. «Il pei vive una profonda crisi d'identità. Berlinguer è ancora forte nel partito, ma rischia molto. I suoi vice valgono poco: Ugo Su Ugo Pecchioli (foto sotto) una frase tagliente: «E" privo di cultura politica» wmm wmm Armando Cossutta (sopra) era «troppo compromesso con i sovietici» Il giudizio su Giorgio Napolitano (sopra): «Troppo intellettuale non piace agli operai» un intervento chirurgico, non è in forze né in grado di gestire il partito. Antonio Rubbi vorrebbe prenderne il posto, ma non ha né la forza né lo spessore. Secondo Bernardini, è probabile che il leader di domani possa identificarsi in Gianni Cervetti, che presto rappresenterà il partito a Strasburgo». Quest'ultima previsione si rivelerà esatta. Vassili Dimitrov, primo segretario, poco più tardi invia un rapporto sulle associazioni Est- Pecchioli è privo di cultura politica, Aldo Tortorella pecca di debolezza e indecisione. Giorgio Napolitano è troppo intellettuale e gli operai non lo accettano. Natta non è contento della linea Berlinguer: per il momento non la critica, ma si è tirato da ■irte. Ingrao ha grande prestigio, ma come organizzatore è debole. Cossutta sarebbe ottimo organizzatore, ma è troppo compromesso nella sua linea prò sovietica. Giancarlo Pajetta ha subito Ovest. «Valéry Matissov, funzionario dell'ambasciata sovietica, si occupa solo dell'associazione Italia-Urss. I compagni sovietici hanno l'impressione che parte dei guadagni di questa attività venga deviata nei bilanci del pei, ma delicatamente tacciono su questo punto». No, dei comunisti italiani i bulgari non si fidano. Ne è prova anche un rapporto di Christo Petrov, all'epoca corrispondente da Roma della Bta, agenzia ufficiale, datato 1 febbraio '83: «Sul caso Antonov, l'Unità ha pubblicato quasi tutte le voci e i dati non ufficiali, ha offerto ai lettori le confessioni di Ali Agca senza commenti. Nel caso Scricciolo, ogni giorno si è posto l'accento sui suoi legami con la Bulgaria, mettendo in rilievo che aveva lavorato per i nostri servizi di sicurezza. Non ha mai ripreso gli elementi messi in luce dalla Frauda. In definitiva ha espresso opinioni che non si differenziavano molto da quelle della stampa borghese, senza impegnarsi in inchieste proprie sulla presenza della Cia in Italia, come invece hanno fatto Paese Sera e Repubblica». [g. z.] Ciriaco De Mita to porterebbe nella de? «Io ho tentato. Poi hanno pensato che si stava bene, si poteva tornare indietro. Pare che non sia così. Ma, guardate, il rinnovamento non si fa cambiando gli uomini, ma, come diceva Moro, con il recupero della comprensione dei fenomeni per governarli con intelligenza. Il c'è stato». La lezione è finita. De Mita si alza. La musica comincia. Pierangelo Sa pegno

Luoghi citati: Bulgaria, Italia, Roma, Strasburgo