Non decolla l'Europa dello spazio

Non decolla l'Europa dello spazio Mancano i finanziamenti (60 mila miliardi), chiesto l'aiuto di sovietici e giapponesi Non decolla l'Europa dello spazio Le liti fra ministri rinviano il piano di un anno MONACO PI BAVIERA DAL NOSTRO INVIATO L'Europa aerospaziale è stata costretta a salvarsi in corner: ha dovuto rinviare l'approvazione del piano 1992-2005 da 60 mila miliardi, accettare un anno «di riflessione», un taglio del 5 per cento alle spese per il '92 e darsi appuntamento tra un anno a Madrid per verificare se i contrasti che hanno avvelenato la conferenza dei 14 ministri dell'agenzia spaziale europea a Monaco avranno perso virulenza. La risoluzione finale diffusa ieri alle 14 dopo tre giorni di contrasti porta i segni di un contorto compromesso politico. Comunque per l'Italia il bilancio è tutt altro che negativo perché il nostro Paese ha ottenuto un maggior peso politico e un impegno preciso per la realizzazione del satellite Drs di cui è capocommessa la Alenia Spazio. «Siamo soddisfatti perché l'Esa si salva ha detto il sottosegretario Le arco Saporito - ma anche perché l'Italia, che è il terzo partner dell'Esa con il 18 per cento, ha da oggi un ruolo più adeguato». Fino ad oggi i ministri del consiglio Esa si riunivano una volta ogni tre anni per dare gli in diri zzi generali ma la guida vera dell'agenzia era saldamente in mani francesi, quelle del direttore Jean-Marie Luton. L'Italia ha chiesto che i ministri si riuniscano d'ora in poi una volta l'anno. Aumenta così il controllo politico, si attenua lo strapotere francese e l'Italia ha più possibilità di far sentire la propria voce. Per Ruberti questo è il principale vantaggio strappato a Monaco. Sul piano operativo il consiglio ha deciso che il piano 19922005 viene assunto come «punto di riferimento strategico» e che sarà riesaminato, e tutti sperano anche lanciato formalmente, dal vertice di Madrid. Il '92 sarà un anno di transizione. Il bilancio subirà una riduzione di 180 miliardi sui 3600 originari: 30 ai satelliti per l'osservazione terrestre, 30 alle telecomunicazioni, 60 alla navetta Hermes, 60 al modulo Columbus. Quali gli effetti pratici? Le industrie dovranno rallentare il lavoro? «No, possono stare tranquille - dice Saporito -, perché la riduzione è marginale. Non ci saranno slittamenti nelle date dei programmi». Resta fermo il 1998 per il primo lancio di Columbus e il 2002 per il volo della navetta europea. Intanto, dice la risoluzione finale di Monaco, l'Esa dovrà cercare partners per le spese; candidati sono i giapponesi e soprattutto i russi. Ma allora perché questa gran battaglia intorno a una riduzione dei fondi tutto sommato marginale e senza conseguenze? La riduzione è stata chiesta dalla Germania, che ha accampato le difficoltà dell'economia mondiale e quelle proprie in conseguenza dei costi della riunificazione. In realtà Bonn in questo modo ha voluto premere sulla Francia, leader da sempre dell'Europa spaziale, chiedendo un maggior peso politico per sé. L'Italia si è trovata d'accordo con i tedeschi per una serie di motivi, il più semplice è l'aumento della quota di lavoro su Hermes, oggi del 12% cóntro il 47 della Francia. Poi c'era la questione Drs, il sistema di due satelliti destinato a tenere i collegamenti tra Her¬ mes e Columbus. L'Italia è la capocommessa, come la Francia lo è per Hermes e la Germania per Columbus. La Alenia Spazio, che lo sta progettando, ha una quota di lavoro del 45% su un costo di 1200 miliardi. Ruberti ha preteso e ottenuto che il Drs fosse assunto come programma alla stessa stregua di Hermes e Columbus, mentre Francia e Germania sottoscriveranno le quote del 20 e del 12%. In più l'Esa si è impegnata ad usare il Drs non solo per Hermes e Columbus ma per trasmettere a terra i dati dei satelliti Esa, in particolare quelli per l'osservazione della Terra. In questo modo il Drs diventa un programma centrale. Su questo programma, che mette Alenia Spazio al vertice nel campo delle telecomunicazioni spaziali, il taglio di bilancio inciderà in misura minima, intorno al 3 per cento. L'Esa infine si è impegnata ad affidare il controllo di terra del Drs all'Esita di Frascati e a costruire a Torino quello per Columbus. Vittorio Ravizza Il ministro Ruberti

Persone citate: Marie Luton, Ruberti, Saporito, Vittorio Ravizza