Al santuario monferrino fra arte e storia

Al santuario monferrino fra arte e storia WEEKEND SACRO MONTE DI CREA Al santuario monferrino fra arte e storia LA grande cappella dell'Assunzione di Maria, popolarmente detta «del Paradiso», che si erge sulla collina più alta di Serralunga di Crea, è diventata l'emblema di un'arte non aulica, ma ricca di quel potere evocativo tipico dei Sacri Monti. Questa maestosa cappella conclude l'itinerario devozionale-artistico del santuario di Nostra Signora, a cui fanno corona altre 23 cappelle più piccole, frutto di un accurato amalgama tra architettura, scultura e pittura. Secondo l'impostazione tipica dei Sacri Monti (in Piemonte sono dodici) anche il complesso monferrino si articola lungo un percorso ascensionale, che ben si adatta alla conformazione del paesaggio, e che trova origine dalla chiesa dedicata alla vergine Nera. Il santuario è di origine romanica e all'inizio del XIX secolo fu affidato ai Minori Francescani, che ancora oggi lo reggono. Nel suo interno si trovano opere di artisti locali e una delle tre statue raffiguranti la Vergine Nera con il Bambino, che secondo la tradizione furono scolpite da San Luca e portate in occidente da Sant'Eusebio nel V secolo (le altre sono ad Oropa e a Cagliari). Il complesso delle cappelle risale alla fine del XVI secolo, anche se la realizzazione delle 23 costruzioni (in origine ne erano previste 40) continuò fino al XVII secolo inoltrato. All'interno sono proposte ricostruzioni della vita di Sant'Eusebio, di Maria e di Cristo, con l'ausilio di gruppi statuari in terracotta policroma e affreschi. La collina di Crea, al centro degli scontri tra i Savoia e i Gonzaga, nel 1657 fu saccheggiata dai soldati che devastarono parte del Sacro Monte; fece-seguito un periodo di totale abbandono, che nel 1798 condusse alla soppressione del culto. Con l'entrata dei Francescani il tutto si risollevò e si diede inizio ad un'articolata opera di restauro. Non fu comunque facile, poiché molte statue richiesero un totale rifacimento. Questo intervento ricostruttivo non svilì l'impostazione originaria del Sacro Monte, nato con i contributi artistici di maestranze localmente considerate le più importanti del periodo. Vanno ricordati Nicola e Giovanni Wespin (detti i Tabacchetti) che si occuparono della struttura architettonica delle ceppelle e della componente plastica. Tra i pittori e gli affrescatoli hanno lasciato traccia determinante Guglielmo Caccia (detto il Moncalvo), Paolo Giovennone e i fratelli Della Rovere (detti i Fiamminghini). Le operazioni di restauro continuarono per molto tempo e richiesero l'intervento di numerosi plastificatori e pittori contemporanei; ne ahViìamn l'espressione più significativa nella nota cappella della Salita al Calvario di Leonardo Bistolfi. Accanto all'importante aspetto storico-artistico, in questa stagione una gita al Sacro Monte di Crea offre l'opportunità per trascorrere una giornata nell'ambiente autunnale del Monferrato, ricco di atmosfere e suggestioni. Tutto il complesso è oggi un Parco naturale della regione Piemonte. Informazioni all' Ufficio Parco Sacro Monte di Crea, piazzale del Santuario, 15020 Serralunga di Crea (Al), telefono 0142/940467. Massimo Centini Una statua di San Rocco al Sacro Monte di Crea

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