Chiusa la caccia al camoscio
Chiusa la caccia al camoscio Chiusa la caccia al camoscio In gran parte della Valle si può continuare a sparare ai caprioli, ma con fucili a colpo unico. Vietato l'uso dei cani. Il calendario per gallo for cello e lepre AOSTA. Da oggi è vietata in tutta la Valle d'Aosta la caccia al camoscio. La stagione venatoria a questo ungulato si chiude con quattordici giorni di anticipo rispetto alla data fissata dal calendario regionale (6 novembre) perché è stata raggiunta la quota massima di 620 capi abbattibili. La situazione è del tutto analoga a quella dello scorso anno: anche nel 1990 lo stesso «tetto» di 620 capi fu raggiunto con due settimane scarse di anticipo. Il cattivo tempo dei giorni scorsi, con pioggia e neve alle basse quote, aveva fatto pensare ad una conclusione della stagione di caccia al camoscio nei tempi previsti, ma i recenti pochi giorni di bel tempo sono stati sufficienti ai cacciatori per incrementare gli abbatttimenti. La caccia al capriolo è già stata chiusa dal 17 di ottobre nella circoscrizione numero 5 che comprende i Comuni di Al- Per rendere più difficoltosa la caccia al capriolo, dopo anni di divieto e vivaci polemiche, è stato impedito l'uso dei cani ed imposto il fucile a palla unica. Molto probabilmente si arriverà alla scadenza di calendario del 24 novembre per il gallo forcello. Sugli abbattimenti del volatile è stata prevista una «quota» regionale di 250 capi e finora ne sono stati registrati solo 101. Sempre il 24 di novembre è la data ultima per abbattere la lepre variabile, la lepre europea, la coturnice e la pernice bianca. Dal 2 novembre (e sempre fino al 24) sarà possibile cacciare il cinghiale, con l'esclusione delle femmine accompagnate da prole e dei piccoli nel primo anno di vita riconoscibili per le caratteristiche striature. Il martedì e il venerdì rimangono giorni di «silenzio venatorio». lein, Bionaz, Doues, Etroubles, Gignod, Nus, Ollomont, Oyace, Quart, Roisan, Saint Christophe, Saint Rhémy, Saint Oyen e Valpelline, perché è stata raggiunta la quota prefissata, per quell'ambito territoriale, di 25 capi. La caccia al capriolo è ancora possibile, come calendario, fino al 6 novembre, con 26 capi cacciabili nelle altre sette circoscrizioni. Il numero massimo di abbattimenti di caprioli previsto per la stagione 1991 in tutta la regione è di 68. Per il capriolo è stato in sostanza deciso un metodo di autoregolamentazione dei prelievi con un doppio «tetto», uno con 68 capi in tutta la regione, al quale però si aggiungono altri «limiti» a seconda delle circoscrizioni. Sono di 3 capi nella prima, di 5 nella seconda, terza, quarta e sesta, di 10 nella settima e nell'ottava e di 25 nella quinta, l'unico già raggiunto. Bruno Baschiera
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