Carrellata alla Fogliato con Calderini in prima linea
Carrellata alla Fogliato con Calderini in prima linea ARTE PITTORI DELL'800 Carrellata alla Fogliato con Calderini in prima linea SI dice, ma è ingiusto , la «consueta» mostra di pittori dell'Ottocento della Fogliato: si dovrebbe invece dire «inconsueta» perché ogni anno si presenta diversa pur nel ricorrere dei nomi cari ai collezionisti. Quest'anno, poi, la sala d'onore è dedicata al torinese Marco Calderini (1850-1941) che fu anche, come ricorda Angelo Dragone nel suo esauriente saggio introduttivo, valido scrittore d'arte e importante uomo di cultura nei decenni a cavallo del secolo. E subito va detto che in molte opere ci ha incantato la grazia di questo ammiratore, se non allievo, di Fontanesi. La sua pittura, in realtà, è più oggettiva, assai minuziosa: ma con bellissime gamme di grigi e verdi riesce a ridarci il colore di certe giornate torinesi, colte nelle immagini dei Giardini Reali, dello scomparso Giardini de' Ripari, dell'Orto Botanico. E tra i viali le figurine, così vive, delle coppie di innamorati. Non tutte le opere sono all'altezza dello stupendo «Alt di bersaglieri nel corso Vittorio Emanuele in Torino», con la spazialità delle case e dei platani disegnata dal pallido solicello torinese e ancora, la finissima gamma dei grigi, degna di Degas. Documento anche di un'epoca, come rileva Dragone, analizzando il punto preciso (nei pressi dell'imbocco di via San Massimo) del dipinto. Ancora Dragone ci rivela la scarsa fortuna «torinese» di Calderini, cui corrispose un ben più vivo interessamento fuori Torino e anche all'estero e ricordando che nel 1987 a un'asta Sotheby's un suo dipinto stimato tra i 15 e i 19 milioni fu aggiudicato per più di 95 milioni. Altre opere di Calderini degne di uno sguardo prolungato in questa antologica: «Nel parco di Racconigi», «Giornata piovosa al Giardino Reale di Torino» e «Marzo», ambientato nello stesso luogo, «Tramonto dal ponte di Piazza Vittorio Veneto», «Grandi massi sulle creste di Coazze», «Acqua cheta» (in- dimenticabile volto di ragazzina). Ed poi, andando con le immagini che più ci hanno colpito, il resto della sempre ricchissima carellata ottocentesca, nella quale sempre con gioia ci immergiamo. Non che tutto sia belassimo, ma è bellissimo l'atteggiamento di questi artisti che si consideravano al servizio della natura, dell'umanità e della storia. Altare della mostra la paretina dove una tavoletta di Fattori sta a lato di un'operina di Fontanesi («La streada di campagna») e di un piccolo Reycend. Ancora, andando per ordine alfabetico, «Dalle colline torinesi» di Cavalieri, «Paesaggio nei pressi di Graglia» di Delleani, «Aratura» di Giuseppe Ferraudi, la vibrante, piccola «Campagna» di Follini, il grande Urico «Notturno» di Augusto Gheduzzi, «Pino torinese» e «L'aia della cascina» di Giovanni Giani, il vivo ritratto di signora, intitolato «La mascherina», di Giacomo Grosso, la «Vallata verde» di Guarlotti. E ancora: «Nubi temporalesche» di Pastoris, «Stradina tra il verde» e «Chiesetta tra gli alberi» di Reycend, il forte «Rustico in montagna» di Tavernier, e le «Baite tra gli alberi» di Ubertalli; i «Filari di pioppi» di Giulio Romano Vercelli. Tutti spettacoli naturali che i pittori cercavano come l'ape cerca il fiore e che una volta scoperti diventavano parte integrante e «formatrice» della loro visione pittorica. Un processo che dava buoni frutti anche a chi non era un genio, così che dalle mani di artisti «minori» uscivano opere di vera pittura con un penetrante messaggio poetico, oggetti di commossa contemplazione per generazioni di uomini. Beppi Zancan Pittori dell'800 Omaggio a Marco Calderini nel cinquantenario della morte Galleria d'arte Fogliato Via Mazzini 9 Orario 10-12,30 e 16-19,30 Fino al 26 ottobre / «Bersaglieri» di Calderini alla Fogliato. Sotto a sin. un dipinto di Vitlonetto; a destra di Rivoir
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