I DOLORI DELL'ARCHITETTO

I DOLORI DELL'ARCHITETTO I DOLORI DELL'ARCHITETTO Come sopravvivere tra stadi e piani regolatori: un pamphlet di Gregotti La società è povera di ideali? Sono pessimista, ma continuo a costruire» « VMILANO ITTORIO Gregotti, docente di Architettura nonché progettista e realizzatore, ama spingere lo sguardo oltre gli orizzonti della sua disciplina, alla ricerca delle motivazioni di comportamenti e di tendenze che condizionano la pratica produttiva. La sua ultima opera, Dentro l'architettura, è un libricino di 99 pagine, piccolo formato (Bollati Boringhieri, L. 15.000). Già dalla asciuttezza del sommario classicamente latino («della precisione», «della tecnica», «della monumentalità», «dell'atopia» ecc.) fa intravedere il proposito di una riflessione teorica largamente svincolata da analisi di singole realtà. Circola in tutto il testo un profondo pessimismo che coinvolge l'intellettuale, il filosofo, l'artista: «Viviamo in una società molto povera di valori ideali da proporre a chi deve inventare, produrre, innovare», mi dice Gregotti. Il suo Dentro l'architettura sembra fondato su una certezza negativa: «La caduta degli ideali e la mancanza di utopia negano respiro ad ogni forma di / avanguardia. Vedi il ritorno aliai figura, al romanzo tradizionale. \ Molti ripiegano sul quotidiano per resistere a modelli di pseudo-innovazione che tendono a uniformare tutto, dai consumi alla città». Valori e ideali di secoli lontani suggerirono agli architetti-artisti le cattedrali, i palazzi dei Comuni e quelli dei grandi signori. Oggi l'architetto è chiamato a progettare torri per uffici, stadi di calcio, supermercati con parcheggio., casermoni periferici, senza più distinzioni di luoghi, di culture, di tradizioni, di climi. Il futuro ci darà un mondo di città livellate, a Est come a Ovest? Risponde Gregotti: «E' un fenomeno che si sta delineando proprio mentre riemergono le identità locali, in Spagna come nell'Unione Sovietica e in tanti altri Paesi. Nel contrasto sembra per ora vincente la spinta del grande potere finanziario che tende a omogeneizzare tutto secondo le regole del mercato». L'architetto ha però una parte di responsabilità diretta quando il committente è un Comune oppure un consorzio misto, pubblico e privato, che lo incarica di progettare un grande insedia- Dc