Letture in tasca di Dino BuzzatiGiovanni Tesio

Letture in tasca Letture in tasca Dino Buzzati Poema a fumetti Mondadori, pp. 240, L. 16.000 Giornalista, pittore, scrittore, Buzzati (1906-1972) ha composto un'opera di pai-ole e di figure, che fu pubblicata nel 1969 e che è qui riproposta negli «Oscar» con Introduzione di Claudio Toscani. In una Milano assai vicina alle Cronache nere raccolte da Oreste del Buono per Theoria, s'ambienta una nuova versione del mito di Orfeo e Euridice: un modernissimo Orfi che scende con la chitarra nei labirinti dell'aldilà annidato in una villa solitaria della città vecchia per cercare la sua Eura. Libro fatto, come scrisse lo stesso Buzzati, «più di disegni che di parole», conserva nel tratto la carica espressionistica di un incubo gotico e nella parola la scabra passione di un'eternità da romanzo nero giocata sul filo del rovescio. Antonio Diogene Le incredibili avventure al di là di Tuie Sellerio. pp. 107, L. 18.000 Da Buzzati a Diogene in spericolate ma non del tutto incongrue connessioni. Nessuna notizia sull'autore, nessun dato cronologico sicuro, anche se l'ipotesi più convincente lo colloca al I secolo d.C. o tutt'al più alla prima metà del II. Nemmeno dell'opera si sa molto, tranne che doveva essere molto estesa. Quanto ne resta è un riassunto redatto dal patriarca bizantino Fozio. Un po' romanzo erotico, un po' etnografico, un po' utopistico, incunabolo e archetipo di trovate sperimentali destinate a ripetersi nel tempo, come sottolinea nella chiara introduzione Massimo Fucillo. Ne è protagonista il maturo Dinia, che viaggia spinto da desiderio di conoscenza, ben oltre i favolosi confini di Tuie, addirittura sulla luna. Meccanismi fondamentali come il racconto nel racconto e intrecci di svariatissime storie vi si svolgono all'insegna dell'inaudito. Testo greco a fronte. Nella collana «La città antica». Ferdinando Galiani Sentenze e motti di spirito Salerno, pp. 164, L. 16.000 Numero quindici della collana «Minima», il volumetto raccoglie novantadue «voci» tratte dall'opera del «più europeo fra gli illuministi italiani» (1728-1787), come scrive Marco Catucci nell'Jntroduzione. Secondo disposizione alfabetica, si va da Ambizione a Zelo. Paradossi, apologhi, vere e proprie novellette, riflessioni, ironie, elogi (dei gatti), che rivelano nell'abate napoletano la vocazione di un moralista classico. Una antologia di quarantanni, dalla Lezione letta diciottenne allAccademia degli Emuli, fino al Vocabolario delle parole del dialetto napoletano pubblicato postumo (1789). (Non senza passare per il capolavoro, il trattato Della moneta (1751 ), e soprattutto attraverso le lettere: a Mme Geoffrin, a Francesco Sanseverino, a Denis Diderot e a Mme d'Epinay la maggior parte). Malcom Skey (A cura di) Fantasmi e no Bompiani, pp. 297, L. 10.500 Discrezione e ambiguità - suggerisce il grande intenditore che è Malcom Skey - sono i due ingredienti fondamentali di un buon racconto di fantasmi. L'agnosticismo ne è quasi una necessaria premessa, la consapevolezza della menzogna un indispensabile postulato. Si tratta di un'antologia scandita per temi concepiti come una suite musicale: dai morti che tornano alla magia, dai vampiri ai sogni premonitori, dal doppio all'umorismo che sa rovesciare stereotipi consolidati o farsene gioco. Gli autori sono tutti di area anglo-americana e tutti compresi in ottantanni di storia del genere, dal 1850 al 1930: Wells, Blackwood, Kipling, Walter de la Mare, Montagu Rhodes James, Henry James e altri. Nei «Tascabili». Giovanni Tesio

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