CHITARRELLA E FAI SCOPA

CHITARRELLA E FAI SCOPA CHITARRELLA E FAI SCOPA Lo scopone è un gioco tipicamente italiano. Le carte napoletane sono di rigore. Il settebello senza ori che «septem pulchrum» è? «Collocare 1 denari più in alto di ogni altra cosa - diceva il giornalista Paolo Monelli, esperto giocatore - è filosofia razionale, veramente degna dei napoletani saggi e poveri». Dopo tanto poker hollywoodano, lo scopone è assurto anche a gloria cinematografica con Luigi Comencini. Nel film Lo scopone scientìfico fece scontrare Silvana Mangano e Alberto Sordi e i glaciali Joseph Cotten e Bette Davis. Ma una delle partite più memorabili è quella che giocarono Pertini, Bearzot, Zoff e Causio, dopo la vittoria ai mondiali di calcio nell'82. Lo scopone è amato dagli sportivi? «Non necessariamente - dice Sandro Ciotti, conduttore della Domenica Sportiva. - Ha il grosso limite di non essere un gioco d'azzardo. Ma io ricordo grandi giocatori come Zoff, Bettega. Il massaggiatore della Juventus, De Maria Da sinistra, Gianni Brera Mario Soldati scrittore più famoso è Mario Soldati. Si considera un «devoto» della scopa con le quattro carte in tavola: «Altrimenti è una schiocchezza. Si è troppo schiavi della fortuna». «Lo scopone è bellissimo perché non ci sono soldi di mezzo - dice Soldati - è solo intelligenza e buon senso. Bisogna fare partite alla buona, con gli amici, senza bisticciare. Ormai non mi resta che questo. Il gioco è il fine della vita, pensi agli dei: giocano sempre». sciare lo scopone per andare a giocare a "mazza epiuzo" (la lippa, n.d.r.)». La famiglia degli «scoponisti» conta numerosi adepti. Molti sono politici: Ugo La Malfa era un campione; sono bravi Ciriaco De Mita e Oscar Mammì. Pare fosse abilissimo Guttuso. L'editore Einaudi ricorda interminabili partite con Bollati in mezzo alle montagne. Il Carducci era un accanito giocatore, nella casa di un «turbolento israelita». Ma lo Bruno Ventavoli f