L'EVOLUZIONE DEI COSTUMI

Bikini o olimpionici è il tessuto che conta MODE L'EVOLUZIONE DEI COSTUMI Bikini o olimpionici è il tessuto che conta SEMBRA che sia passata un'eternità da quando Zelda Fitzgerald esibì sulle spiagge della Costa Azzurra il costume con scollatura olimpionica in maglia di lana firmato da Jantzen. Negli Anni Ruggenti, influenzate dalla frenesia di esibizionismo, le aziende lanciano casti due pezzi: mostrano una minima parte del torace, ma già fanno gridare allo scandalo i benpensanti. Dieci anni dopo entra in scena il primo tessuto elasticizzato con filo di lattice di gomma. Un successone. I costumi realizzati con questi tessuti modellanti vanno a ruba e finalmente le forme del corpo appaiono più enfatizzate che mai. Ed è proprio sull'evoluzione dei tessuti che sta scritta la storia dei costumi. Il tempo passa e la tintarella diventa un segno di distinzione sociale mentre i costumi si scollano sempre di più. Nel 1946 sui bordi delle piscine Molitor a Parigi compare il primo succinto bikini che scopre l'ombelico. Il nome bikini risale però a un avvenimento infelice, quando gli americani fecero esplodere sull'atollo di Bikini, nell'Oceano Pacifico, la bomba atomica. Si dice che un tenentino della Marina Usa rimase così colpito da quei due pezzettini di stoffa indossati con tanta disinvoltura dalle indigene dell'isoletta che, una volta tornato in patria, decise di produrli in scala industriale. Da qui il nome bikini. Almeno così vuole la leggenda. In ogni caso questo scherzetto costò caro ai due pezzi castigati dell'epoca e agli olimpionici. Negli Anni Cinquanta arriva il sintetico rayon con cui si può realizzare anche una pratica crèpe. Poco tempo dopo è la volta del nylon prodotto da un polimero che si chiama poliammide: una fibra ideale per i costumi da bagno, immediatamente utilizzata da stilisti come Balmain, Chanel, SaintLaurent. Con la scoperta dell'helance, a base di nylon, nascono i modelli leggeri che asciugano in pochi minuti. Fra i tessuti più sfruttati in maglia elasticizzata appare anche il lastex, impiegato largamente per i costumi di scena della atletica Esther Williams. Negli Anni Sessanta le sofisticate ricerche dell'azienda Dupont de Nemours creano il celebre Lycra, una fibra avveniristica che unita al nylon superleggero rivoluziona ancora una volta il «beach wear». Courrèges se ne innamora e realizza i suoi costumi ispirati a Mondrian. Ancora oggi, il Lycra unito ad altre fibre è considerato il materiale superstar nel settore mare, tanto che viene utilizzato anche nell'abbigliamento estivo per copricostume, parei, calzoncini e magliette praticamente in gualcitali. Da quest'anno final mente si partirà per le vacanze senza ferro da stiro. Antonella Ama pane

Persone citate: Antonella Ama, Esther Williams, Mondrian, Nemours, Zelda Fitzgerald

Luoghi citati: Parigi, Usa