IL CAMPIONATO DELLA MENTE

IL CAMPIONATO DELLA MENTE IL CAMPIONATO DELLA MENTE Dagli ambigrammi di Hofstadter alla storia del backgammon «Agonistika News» e altre nuove riviste per giocare "M ^TON so perché mi sia l^ft tornato in mano I^ft l'Hofstadter. Intendo ! per «l'Hofstadter» I quel laterizio edito- I riale intitolato Gò- j| del, Escher, Bach: ! un'Eterna Ghirlanda I V Brillante, di Douglas JL V R. Hofstadter, che è stato tradotto in italiano nel 1984, per le edizioni Adelphi (da qualche anno ce n'è anche una edizione tascabile). E' un libro che è stato di moda. Nel corso delle sue ottocento (800) pagine riesce a parlare di tante cose disparate, ma legate da strane analogie («isomorfismi»). E' anche pieno di giochi di parole, mediamente ben resi in italiano. A pagina 437 dell'edizione Adelphi (la maggiore) trovo una «diagonale» simile a quelle di cui abbiamo parlato un mesetto fa. (Ma di Hofstadter io consiglio soprattutto Ambigrammi: che ha il pregio di non essere torrenziale, di parlare soprattutto di giochi, e di essere stato recentemente ristampato da Hopeful Monster, casa editrice fiorentina). Tra le tante cose di cui parla Hofstadter c'è anche lo Zen. Lo Zen non piace a Hofstadter: «Per me lo Zen è sabbia mobile intellettuale: anarchia, oscurità, mancanza di significato, caos». Se posso interloquire, per me Zen è soprattutto il co¬ gnome di una persona che conosco. Sapevate che Zen può essere un cognome italiano (anzi, immagino, veneto)? Il signor Zen ha un negozio di orologi: li vende e li ripara. Quando non ha orologi da riparare, quando non ha clienti da servire, mi dicono che il signor Zen si rifugi nel retrobottega. A fare che? Ovviamente a giocare a backgammon. A Milano, a porta Ticinese, può succedere anche questo. Anche se non avessimo scoperto che il backgammon è il passatempo preferito da un orologiaio (ciò che è comunque una bella garanzia), pochi fra noi potrebbero dubitare della qualità di questo gioco. E scommetto, pochi fra noi non ne sanno nulla. Licenziato l'Hofstadter, ho ora sotto gli occhi un libro di Dario De Toffoli che si intitola, appunto, Giocare a backgammon. La storia e le tecniche di un gioco (Arsenale editrice, Venezia). E' il testo ufficiale della Federazione Italiana Backgammon, il cui presidente è Alberto Da Pra (via Rodi, 28; 20129 Milano). Dedica circa cento pagine alla lunga e affascinante storia del backgammon e circa altre cento pagine alla tecnica (dalla spiegazione delle regole di base, per i principianti assoluti, fino a tatti¬ che e strategie di gioco, per giocatori già addestrati). Insomma, quanto di meglio si possa desiderare. L'autore, De Toffoli, è noto ai lettori della pagina domenicale di giochi della Stampa. Non si occupa solo di backgammon. Nello scorso ottobre, per esempio, ha organizzato il primo Festival italiano, dei giochi, al casinò di Venezia, in cui tra le al¬ tre cose si è svolto un dibattito su «Giochi e Sport: ipotesi per una associazione di tutti gli sport della mente». E' stata un'occasione più unica che rara per riunire esperti, produttori, inventori di giochi, rappresentanti di galassie lontane tra loro (come i presidenti delle varie federazioni: degli scacchi, della dama, del bridge...). Da questa discussione è nata l'idea di una «consulta»; un organismo informale che stabilisca un primo collegamento (duttile, non debole) tra chi si occupa di giochi disparati, e li vorrebbe giocare sempre meglio. Se questa iniziativa andrà avanti ne parleremo ancora. Vedete, noi qui ci occupiamo prevalentemente di giochi di parole perché ci divertono, ci fanno passare il tempo, ci aiutano a sorvolare (e «sopravvolare») i dispiaceri. Ma, soprattutto, i giochi di parole sono gli unici che possiamo giocare davvero, tra noi, con i miei articoli e con le vostre lettere. Questi giochi li facciamo. Degli altri, al massimo, possiamo parlarne. Ciò non esclude che, all'occasione, ci si interessi vuoi di labirinti, vuoi di backgammon. Per esempio: lo stesso De Toffoli risulta tra i molti e qualificati redattori di una nuova rivista di giochi: E giochi (bimestrale, Denetra editrice, Strada Rezzola, 48; 37066 Sommacampagna, Vr). Ce n'è per tutti i gusti: enigmistica, labirinti, backgammon, origami, giochi matematici, dama, scacchi, bridge, othello... Altre nuove riviste sono dedicate ai giochi di ruolo. Una è il bimestrale Rune (Sintagma editrice, via Gioberti 75; 10128 Torino). L'altra è il trimestrale Agonistika news (via Pisacane, 6; 00152 Roma), che ha recentemente indetto un concorso per il miglior nuovo gioco commerciale uscito nel periodo gennaio 1990-maggio 1991. La stessa associazione Agonistika (l'indirizzo è quello del trimestrale) partecipa con varie iniziative alla mostra-convegno «Giocare è vivere» (Roma, 12-16 giugno 1991), organizzata da Technoesis (via Tiburtina 907, 00100 Roma Tel. 06/407.2151 e 407.2428). Intorno a noi nascono e vivono tutti questi convegni, mostre, riviste, campionati, concorsi, iniziative. Erano rose, e sono fiorite. Scrivete a Tuttolibri, redazione Giochi, via Marenco 32, 10126 Torino. Stefano Bartezzaghi anche questo. Anche se non avessimo scoerto che il backgammon è il assatempo preferito da un ologiaio (ciò che è comunque na bella garanzia), pochi fra oi potrebbero dubitare della ualità di questo gioco. E ommetto, pochi fra noi non e sanno nulla. Licenziato l'Hofstadter, ho a sotto gli occhi un libro di ario De Toffoli che si intitola, ppunto, Giocare a backgamon. La storia e le tecniche di r~