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Una serata internazionale al palazzetto Le Cupole KARATÉ' Una serata internazionale al palazzetto Le Cupole ■ L karaté, affascinante e anj I tichissima arte marziale il giapponese, sarà protagonista, oggi 17 maggio, del 1° Trofeo Angelo Quattrini - Memorial K. Takahashi, organizzato dalla società Ryugi in collaborazione con il Comitato regionale Fitak. La manifestazione, che si svolgerà al palazzetto Le Cupole di via Artom, a Torino, consiste in gare di kumitè a squadre maschili secondo il regolamento internazionale Wuko. Il torneo costituisce un importante momento sportivo nell'ambito delle arti marziali. Ospita sei formazioni italiane (Ryugi, Europa International, Fudoshin, Csks Asti, Cask Piemonte, Kushinkai Italia) e tre rappresentative straniere (cecoslovacca, ungherese e svizzera). Il livello di preparazioe dei circa cento atleti partecipanti, tutti cintura nera o marrone, che si affronteranno sul tatami assicura lo spettacolo. Le gare sono così articolate: si comincia alle ore 20 con le eliminatorie che comprendono tre gironi all'italiana di tre squadre. Seguono le finali: un girone, ancora all'italiana, composto dai primi classificati nella fase precedente. La conclusione, con relative premiazioni, è prevista intorno alle ore 23. «Abbiamo voluto organizzare questo trofeo internazionale spiegano Giuseppe Porcari, presidente regionale e consigliere nazionale Fitak-Filpj, e Sandro Grandi, cintura nera 3° Dan, insegnante - non solo per festeggiare i venti anni di attività dell'A.S. Ryugi e i suoi risultati (quest'anno la società ha raccolto, con il karaté, molti titoli individuali maschili e femminili e si è classificata campione piemontese a squadre con un quinto posto a livello nazionale, preceduta solo da gruppi militari), ma soprattutto per rimuovere il ricordo che ci ha legati all'atleta Angelo Quattrini e al prestigioso maestro Takahashi che hanno operato in Piemonte e sono purtroppo scomparsi». «Abbiamo voluto farlo - ha concluso Porcari - con una manifestazione che, pur senza riunire nomi illustri, riuscisse a presentare al grande pubblico un karaté di alto livello, che per noi significa prima di tutto filosofia, cultura, tradizioni e poi anche bel combattimento», [a. m. c.J