NEL MEDIOEVO DEL PRETE GIANNI UN FALSO PARADISO TERRESTRE

NEL MEDIOEVO DEL PRETE GIANNI UN FALSO PARADISO TERRESTRE NEL MEDIOEVO DEL PRETE GIANNI UN FALSO PARADISO TERRESTRE POCO dopo la metà del XII secolo si diffuse nel mondo occidentale cattolico uno strano scritto latino, una lettera che un sedicente «presbiter Johannes» inviava all'imperatore di Bisanzio Manuele Comneno. Oggi la chiameremmo una lettera aperta, e per il suo carattere pubblico e per la diffusione che ebbe immediatamente in Europa. Questo Prete Gianni paria come un sovrano, anzi come il più potente sovrano del mondo, a cui sono sottomessi popoli e terre senza fine, ricchezze incalcolabili; è amato e venerato dai suoi sudditi e schiavi, e tuttavia tiene a precisare che non è Dio, e ammonisce l'imperatore di Bisanzio a non ritenersi neppure lui Dio. Ma l'interesse della lettera sta soprattutto nella descrizione delle meraviglie del regno, tutte enfatizzate, come le dimensioni, come la fedeltà degli abitanti, la pace che regna tra di essi, l'ordine, il benessere. In esso c'è una immensa distesa senza erba, dove scorrono fiumi di pietre, che i sudditi imparano a raccogliere fin da bambini per il loro re, il Prete Gianni, e null'altro fanno per tutta la vita. Dove la terra è fertile crescono frutti meravigliosi, erbe miracolose, vivono fiere mai viste, delle quali l'autore dà un lungo elenco; e, meraviglia al di sopra di tutte le altre, nel regno del Prete Gianni c'è la fontana della giovinezza, le cui acque fermano il tempo e cancellano ogni traccia di vecchiezza. Questo mondo di meraviglie ha una vaga collocazione geografica in un maldefinito Oriente, l'Asia forse, certamente in terre che nel XII secolo erano poco conosciute e potevano celare tutte le meraviglie che la fantasia creava. Ma non è il paradiso terrestre, perché i sudditi del Prete Gianni lavoravano come schiavi ad ammassare ricchezze per il loro re; si direbbe piuttosto una dittatura di tipo teocratico, con a capo un sacerdote di una delle tante eresie cristiane fiorite in Oriente. Personaggio inventato non è però la figura del Prete Gianni, poiché a lui accennano come a personaggio realmente esistito Giovanni da Pian del Carpine e Marco Polo: entrambi parlano di una guerra tra il popolo del Prete Gianni, costituito da cristiani nestoriani, e i Tartari di Gengis Khan, che avrebbe riportato sui primi una schiacciante vittoria e ne avrebbe distrutto il regno. ■ Dietro la lettera c'è quindi una realtà storica, che tuttavia nella descrizione dell'autore prende fin dall'inizio il tono della fantasia romanzesca, e certamente risente di tutta una letteratura del meraviglioso diffusa nel XII secolo. Al di là del tono ammonitprio nei confronti dell'imperatore bizantino, lo scritto del Prete Gianni si inserisce nel genere letterario dei viaggi fantastici, con descrizioni di contrade mai viste e di esseri strani, un genere molto diffuso nel Medioevo, a cui appartengono i vari romanzi di Alessandro, ispirati alle sue conquiste in Oriente, come i viaggi di monaci visionari sul modello di San Brandano. Se la Lettera suscitò tanto interesse tra i suoi stessi contemporanei è perché si situa in uno spazio intermedio tra storia e invenzione, sì che intorno ad essa comincia ben presto una assidua ricerca esplorativa allo sco¬ po non solo di accertarne la veridicità, ma anche, forse, di mettere le mani sulle favolose ricchezze di cui si parla. Certamente essa ha creato un mito, simile a quello delle miniere di Re Salomone, ed è stato un fatto letterario di grande importanza, come dimostrano le traduzioni in versi anglo-normanni e in prosa antico francese che si susseguirono a breve distanza e che accompagnano, nel volume curato da Gioia Zaganelli, il testo originale latino: tutti e tre i testi compaiono in traduzione italiana della curatrice stessa, alla quale si deve anche l'attenta e puntuale introduzione, che aiuta il lettore ad accostarsi a questo autentico «giallo» medievale. Laura Mancinelli Gioia Zaganeili (A cura di) La lettera del Prete Gianni Pratiche Editrice, Parma pp. 222. L. 22.000

Persone citate: Bisanzio Manuele Comneno, Del Prete Gianni, Gengis Khan, Gioia Zaganelli, Laura Mancinelli, Prete Gianni, Re Salomone

Luoghi citati: Asia, Europa, Parma, Pian Del Carpine