ATTENTI AL LUCIO

ATTENTI AL LUCIO ATTENTI AL LUCIO Martedì Dalla al Palasport con Baraldi, Antonacci & C. née di Lucio da Bologna, spiega che «dopo un successo discografico di queste proporzioni... l'idea di presentarsi sul palcoscenico a ricevere l'abbraccio del pubblico gli sembrava (a Dalla) troppo facile, scontato, perfino disonesto. Il rischio era quello dell'autocelebrazione, che è l'esatto contrario della sua filosofia». E da queste considerazioni, spiegano gli esegeti dalliani, è nata l'idea di portare in tournée tanti giovani virgulti in cerca di successo. Un'idea peraltro non nuova: l'estate scorsa, per esempio, chi andava ad ascoltare Gino Paoli si beccava, prima, tre o quattro debuttanti. Ma a ben guardare si tratta di una semplice estensione - più gente canta, più vi divertite - del vecchio concetto di «gruppo di spalla», gli scono- sciuti che si beccavano i fischi della gente smaniosa di ascoltare gli idoli. A volte ingiustamente: chi ricorda Demetrio Stratos spernacchiato dal pubblico dei Faces, al Palasport di Torino quasi vent'anni fa? Oggi più che mai i concerti dei grandi vengono arricchiti di «nuove proposte» soprattutto in base a un saggio calcolo economico: la casa discografica, per lanciare un esordiente, dovrebbe accollarsi le spese di una tournée promozionale, il che significa affittare teatri e attrezzature per spettacoli sicuramente in perdita. Molto meglio inserire i siparietti all'interno di un evento di sicuro richiamo: non costa nulla, e la gente ascolterà pure il novellino. Tanto più adesso che siamo tutti educatini, e non fischiamo Lucio Dalla al Palasport Sotto Gloria Gamor