ATTENTI AL LUCIO

U U N vero circo, non c'è che dire. Quando hai venduto ben più di un milione di copie con un solo album, e quell'album si intitola «Cambio» e dentro c'è una cosa come «Attenti al lupo», ti viene voglia di mettere su un circo delle meraviglie. Almeno, questa voglia è venuta a Lucio Dalla: anziché andarsene tranquillino e solitario in tournée, s'è tirato dietro una brigata di pupilli, sodali e allievi da proporre (imporre?) ai pubblici d'Italia. Quindi siete avvertiti, voi che gremirete il Palasport martedì 23 aprile (ore 20,45). Prima di Dalla, negli intermezzi di Dalla, sarete deliziati da Angela Baraldi e Biagio Antonacci, più sorpresine musicali varie, chitarristi, coriste (ci sono ovviamente Iskra e Cara, le ragazzuole di «Attenti al lupo»), gruppi. Un circo, insomma. Poi c'è lui. Dalla, con le canzoni belle di una volta, con le canzoni redditizie di oggi: con «Quale allegria» e «Come è profondo il mare» e «Piazza Grande» e «Nuvolari», e pure con «Le cicale», «Comunista», in attesa del gran finale, l'ormai leggendario «Dalla che balla». Coi lupi, manco a dirlo. L'ufficio stampa della Smemo, la società che cura la tour-