GRIMALDI: «VI RACCONTO LA STORIA DI ENZA LA MIA PICCOLA LADRA IN CERCA D'AMORE»
GRIMALDI: «VI RACCONTO LA STORIA DI ENZA LA MIA PICCOLA LADRA IN CERCA D'AMORE» GRIMALDI: «VI RACCONTO LA STORIA DI ENZA LA MIA PICCOLA LADRA IN CERCA D'AMORE» BPALERMO RUNO e sottile è Aurelio Grimaldi. Parla speditamente senza mai tentennare. Dopo Mery per sempre (che ispirò l'omonimo film) e Le buttane sta per apparire il suo nuovo libro: è in prima persona, al femminile. Ha per titolo Storia di Enza (Bollati Boringhieri, pp. 163, L. 20.000). La storia di Enza non è truce e cruda e contiene del sorriso. La ragazzina al più fa del borseggio a Gela, ha un padre allegro, è facile agli innamoramenti, scappa e riscappa dal riformatorio femminile. Come inizia il libro? Nella foto a destra si vede mia madre col sorriso piatto, finto, con tutti i parenti attorno. Era vestita di bianco, sembrava piccola, sorrideva un po' come uin. bambina perché lei fa sempre osi come fosse stanca o paurosa con gli sconosciuti e con gli altri. La lingua della ((Storia di Enza» è dura come quella de «Le buttane»? Sì, ma leggermente più italianizzata. C'è nelle mie ambizioni e nelle mie speranze l'invenzione di un impasto «alla Verga»: un italiano comprensibile a tutti con sonorità siciliane. La sua prosa è scarna e senza aggettivi. Anche Enza parla così? Credo a una letteratura di fatti, non di metafore, similitudini o aggettivazioni. Si sente uno scrittore che dice il vero più vero del vero? Io credo alla letteratura che ha un linguaggio vero più vero del vero. Verso quali scrittori stranieri o antichi si sente debitore? Giovanni Verga, William Faulkner, Beppe Fenoglio. Ha mai pensato di fare l'insegnante o il sociologo nel Terzo Mondo o comunque lontano dalla Sicilia? Non credo, sono terribilmente legato a questi luoghi. Delinquenza giovanile in Sicilia. Molti sono «i delitti». E «le pene» sono dure o leggere? Le pene sono dure e leggere. Non credo allo Stato che non punisce, ma a quello che interviene sì. In Sicilia l'intervento è inesistente rispetto alla massa dei problemi. Il mondo cattolico in Sicilia interviene bene, male o blandamente nella delinquenza minorile? Interviene con impegno ma purtroppo maluccio dal punto di vista pedagogico. Nel mondo cattolico le questioni sociali si tramutano in destino o fatalità. Enza va in riformatorio per borseggio. Per sua esperienza la delinquenza minorile femminile è più «dolce» di quella maschile? Sì, e quantitativamente è molto, molto bassa. Nei quartieri poveri le ragazze stanno in casa, poi fanno la «fuiuta» e vanno col marito che continua a tenerle a casa. Enza non è una delinquente, ruba solo borsellini alle turiste americane. Se fosse nata maschio lo sarebbe stata. Enza è una mite, un'indignata, una rassegnata o che altro? Ha una gran voglia di vivere. Ha un carattere ribelle di fronte alle situazioni ripetute nel tempo e ormai granitiche. Scrivere per lei è tranquillità o fatica? E' faticoso scrivere sintetico, sobrio, realistico. Occorre il controllo e poi togliere, togliere. Il togliere dà godimento. Fa¬ tica è scrivere, scrivere è fatica. Nella miseria che ha incontrato c'è riscatto, c'è pace qualche volta? Riscatto non molto e pace neppure. I protagonisti dei miei libri sono «gli ultimi della classe» e non hanno l'istruzione per aspirare o produrre un cambiamento. Nelle maggiori difficoltà le persone vivono in misura più forte. Ed è qui che ci sono tante, tante belle storie da raccontare. I suoi allievi raccontano a lei la loro storia. C'è stato qualcuno che non ha voluto raccontarle nulla? Sì, credo sia accaduto. E' accaduto quando li sollecitavo a fare nomi e cognomi. Loro volevano raccontare i fatti, non i nomi e i cognomi. E lei, Grimaldi, racconta la sua storia ai ragazzi? Con molte riserve, con maggiore fatica. Giovanna Giordano «Storia diEnza»: Fu/limo romanzo verità di Grimaldi
Persone citate: Aurelio Grimaldi, Beppe Fenoglio, D'amore, Giovanna Giordano, Giovanni Verga, Grimaldi, William Faulkner
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