UN POSTO AL SOLE di Luca Goldoni

UN POSTO AL SOLE UN POSTO AL SOLE Inchiesta: quanto dura il libro in vetrina? CROMA OME conquistare un posto al sole, ovvero uno spazio in libreria, e vivere felici. Sul bancone da esposizione, oppure in vetrina, per il piccolo o grande tomo, fresco e fragrante, ancora caldo di stampa, la vita comincia così, tra le pareti della libreria. Quanto a lungo è possibile per un volume mantenere il contatto con il pubblico? Editori, librai e persino gli autori sono tutti d'accordo: a differenza di un tempo, quando ai libri era concessa una vita se non «immortale» almeno abbastanza lunga, tra le confortevoli parenti del punto vendita, adesso il ricambio è rapido, stringente, accelerato. Largo ai nuovi, è la parola d'ordine. I «giovani» libri sfornati a ritmo frenetico spintonano e chiedono posto: il metro quadro è tiranno, tra le pareti coperte di scaffali, e si finisce per accalcarsi e accapigliarsi per «sgomitare» i più vecchi in un incalzante turn-over. «L'arco di sopravvivenza di un libro ò assai ridotto - dice Luigi Brioschi, responsabile della Guanda e consulente della Longanesi -, nelle situazioni peggiori può oggi arrivare ad un mese e mezzo, due e la durata media della permanenza in libreria non oltrepassa, comunque, i sei, sette mesi». Ogni giorno cento novità La terza età, quella della pensione, può affacciarsi molto, troppo presto, per il povero libro trasformato in qualcosa di molto simile,, ad . un mensile. Ma quali motivazioni spingono il libralo" alla febbre del turn-over, all'amore futurista per la velocità e per il dinamico ricambio? Quali sono i meriti per cui un'opera viene trattenuta il più a lungo possibile sull'agognato bancone: la qualità, le vendite, la stima della critica? «Oggi la logica commerciale è il criterio dominante: se un libro vende un numero consistente di copie rimane; in caso contrario viene cacciato via dice Piero Femore, direttore della rinomata libreria Campus di Torino -; questo non accade per volontà dei librai, ma è la massa dei nuovi arrivi a spingere in questa direzione. Io ho l'impressione che i lettori siano anche stanchi dell'avvicendarsi delle novità, e che sempre più di frequente guardino allo scaffale dove vi sono i libri che resistono e non invecchiano». L'esercito dei «nuovi» che ogni anno si presenta all'appello in libreria e che supera i 17 mila titoli, è prepotente, pugnace, e pronto a scatenare i peggiori istinti. Dalle tipografie-fucina di tutta la Penisola, tra stampe e ristampe, escono circa 100 volumi al giorno: co¬ me scegliere tra tanti quintali di carta stampata? «Facciamo quello che possiamo - dicono alla libreria Hoepli di Milano -, noi in particolare siamo piuttosto fortunati perché disponiamo di ampi spazi. Quando gli altri librai fanno la "resa" completa di un'opera che non va, noi ne tratteniamo almeno due copie. Purtroppo, è vero, la situazione si sta facendo sempre più drammatica». Infatti, se non è difficile convincere un libraio ad accettare un libro di qualità, è molto più complicato trovare argomenti validi per far trattenere un volume sul bancone quando non si dimostra all'altezza del mercato. Le cifre in base alle quali si giudica se devono rimanere una, nessuna o molte copie, sono variabili, a seconda che si tratti di un libro di saggistica o di un romanzo, e a seconda della casa editrice. «Con la collana di narrativa "Astrea" cerchiamo di fare delle vere e proprie peripezie dice Gioacchino De Chirico, dell'ufficio stampa della Giunti - per cercare di mantenere in vita un qualificato catalogo. Certo, non tutto è destinato in permanenza a restare, così se sono convinto che Mi chiamo Rigoberto Menchù di Elisabeth Burgos sarà a lungo inamovibile dalla libreria, penso più effimero e legato all'attualità il successo di Carla Corso e Sandra Landi Ritratto a tìnte forti». Un tempo il libraio era l'uomo di fiducia del cliente: consigliava, suggeriva e coltivava una vocazione di pedagogo. Oggi si lamenta da più parti la «deresponsabilizzazione» del venditore o addirittura lo si accusa di cedere alle pressioni dei grandi editori, capaci di offrire dilazioni di pagamento, lusinghe e tanti tipi di favori per far avere al beniamino di turno un lungo soggiorno «in bellavista». «Io non faccio favoritismi di nessun tipo ed è un comportamento, ne sono convinto, praticato in tante librerie - dice Remo Croce, proprietario della storica libreria romana che porta il suo nome e presidente dell'Ali (Associazione Librai Italiani) -, ma è vero che i tempi di permanenza in libreria sono molto cambiati. Anche i testi migliori possono oggi trasformarsi in instant-book e scomparire rapidamente». Ma chi viene maggiormente colpito dai disagi della situazione? «Le case editrici che producono libri specialistici di qualità hanno più difficoltà ad entrare nel circuito e a far conoscere i loro prodotti - afferi ma Renzo Gine¬ pro, direttore ' - commerciale del¬ la Bollati Boringhieri -, come avviene nel caso dei nostri libri di saggistica scientifica». Ma per un'opera messa fuori dalla porta, finita tra polvere e ragnatele in magazzino, può esistere un'altra occasione di appello? «Certamente - assicura Brioschi -, la vita del libro è ciclica ed è legata anche alle mode». «I libri possono anche tornare alla ribalta - conferma Sandro Ferri, della piccola e prestigiosa casa editrice romana E/O -, ma sono casi veramente rari ed eccezionali: si recupera un'opera se ne viene tratto un film, se ne parla qualche firma autorevole oppure, è un'altra possibilità, in occasione della morte dell'autore». Le prime ad essere licenziate, nella gerarchia dei libri che rimangono poco tempo in libreria, sono le opere di letteratura. Come mai? «I romanzi, le raccolte di poesia e di racconti sono tantissimi, e forse avrebbero anche bisogno, più degli altri libri, di maturare sotto gli occhi del pubblico», dice Sergio Flaccovio, titolare della omonima libreria palermitana. E continua: «Gli autori so¬ no sensibilissimi al problema della collocazione delle proprie opere. Mi ritengo fortunato di avere la libreria in Sicilia, altrimenti la fila degli scrittori che vuole vedere come sono stati sistemati i propri libri sarebbe piuttosto lunga. Così arrivano solo moltissime telefonate». L'opinione Li scrittori degli Qual è l'opinione degli scrittori sui tempi di permanenza sempre più contratti dei libri in libreria? E quali rimedi suggeriscono? «Sono molto preoccupato e non ho ricette da suggerire dice Luca Goldoni, autore di grande successo -; io faccio di frequente dei giri per le librerie della città, per dare anche un'occhiata su come sono "posizionati" i mei volumi. Mi capita anche quando sono fuori Bologna e se mi accorgo che in una libreria le mie opere sono seminascoste o in un angolo, entro e chiedo al libraio se per caso non ha qualche risentimento nei miei confronti». Giorgio Montefoschi, scrittore di romanzi raffinati che trovano riscontro anche presso il pubblico, dice: «Oggi esiste una grossa responsabilità del mondo editoriale. In Italia ci sono pochi buoni autori commerciali, ma tanti scrittori che ambiscono ad essere grandi artisti. Gli editori accettano di stampare tutto ed ecco il risultato: il disgusto dei lettori che si sentono turlupinati, l'intasamento del mercato, la sottrazione ai libri del tempo fisiologico di crescita nell'attenzione del pubblico e della critica». Sotto accusa, imputati di produrre un oceano di carta, ci sono le grandi holding editoriali. Come si discolpano? «La civiltà di un Paese si misura dai libri che pubblica - sostiene Giovanni Ungarelli, direttore della Rizzoli -; sono storie vecchie, quando si diceva che l'industria editoriale produceva troppi libri perché doveva utilizzare in pieno i macchinari. Oggi bisogna far libri belli e di valore, che durino nel tempo. Il futuro è nel "long seller", in opere resistenti che rimangano negli scaffali, che non si consumino rapidamente come invece spesso accade ai "best seller"». Mettere rughe e capelli bianchi in libreria: è dunque il sogno che anima oggi il mondo del libro. «Ma si può fare solo con opere di qualità - ribadisce Elvira Sellerio, proprietaria dell'omonima casa editrice -. Da dieci anni io sono in libreria con tutti i titoli della mia collana "La memoria". E da altrettanto tempo io ristampo, ma è solo un esempio, di Max Aub Delitti esemplari, un piccolo libro di lunga durata». Mirella Serri ità, è molto più complicato rovare argomenti validi per far trattenere un volume sul bancone quando non si dimostra all'altezza del mercato. Le cifre in base alle Dall'alto: Elvira SelleGiovanni ULuca GoldoPiero Femo(Fola G. Nj i ' - Dall'alto: Elvira Sellerio Giovanni Ungaretti Luca Goldoni Piero Femore (Fola G. Neri)

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