Strada veloce de per il metrò

Strada veloce de per il metrò Strada veloce de per il metrò Verrà discussa domani e mercoledì a Roma La de tenta di sbloccare, a Roma, il destino dei «metrò», primo tra tutti quello di Torino. Lo fa l'onorevole Vito Bonsignore con una proposta di legge che domani presenta al partito e mercoledì al comitato ristretto della Camera dei deputati. L'obiettivo è semplice: dare un colpo d'acceleratore ai tanti progetti che da decenni girano per l'Italia e per le città senza mai trovare la strada per diventare realtà. Le nuove disposizioni propongono la creazione, nelle città interessate al problema, di società miste (come prevede il nuovo ordinamento delle autonomie locali) con prevalente capitale pubblico cui affidare l'attuazione e la gestione dei programmi. Saranno queste spa a cercare i soldi necessari per realizzare le metropolitane. Lo potranno fare con l'aiuto delle amministrazioni comunali, di banche, di privati e a tutti offriranno la garanzia dello Stato. Infatti il governo, se il meccanismo verrà accettato, garantirà un contributo annuale, per 30 anni, fino all'8,50 per cento del costo complessivo dell'opera. «Questo renderà possibile spiega Bonsignore - trovare, ad esempio i 1000 miliardi necessari per la realizzazione del metrò di Torino e gli altri negli altri centri». Infatti la proposta cambia completamente il modo di affrontare il problema. Finora si aspettavano i soldi dello Stato (che arrivano col contagocce). Quindi si andava avanti a spizzichi e bocconi. Un esempio? Torino avrebbe oggi cento miliardi per il metrò. Ma che cosa riuscirà a fare con queste somme: un chilometro con i costi attuali. E gli altri. Di qui l'iniziativa della democrazia cristiana che parte di comune accordo col ministro. In realtà il progetto di legge che è costituito da un unico articolo mette a fuoco un meccani¬ smo molto preciso che dà a Comuni e Regioni lo stretto tempo necessario per la presentazione dei progetti, agli organismi del Parlamento e del governo periodi ben definiti per esaminarli e finanziarli. Per eliminare i ritardi ci sono interventi già previsti. Di fatto, quindi, nessuna vicendametrò potrà più diventare una storia infinita. «Questa potrebbe essere davvero - conclude Bonsignore - la strada più veloce e sicura per poter trasformare in realtà ciò che tanta gente aspetta ormai da troppo tempo. I controlli previsti permettono la massima trasparenza delle operazioni e garantiscono il reperimento dei fondi necessari per l'opera. Per l'approvazione di questa legge ci serve l'appoggio di tutti i parlamentari e credo che quelli piemontesi abbiano il massimo interesse a permettere l'apertura di una linea di credito che, finalmente, renda possibile la costruzione del metrò». Maria Teresa Martinengo