Nasce una nuova festa E' quella del Piemont

Nasce una nuova festa E' quella del Piemont La Regione organizza un mese di manifestazioni Nasce una nuova festa E' quella del Piemont Una grande festa del Piemonte. Un mese di incontri, manifestazioni, concerti, mostre. E' la sorpresa del '91 in Regione, vent'anni dopo gli entusiasmi, i sogni e le tante delusioni di quel lontanissimo 22 maggio 1971. C'è voluto l'assedio delle leghe, forse, per costruire un'occasione che, oggi, tra i richiami al Carroccio, le spinte e le contromosse di Roma verso i governi locali, ha un vago sapore di rivalsa. La Regione, dunque, ruba la Festa del Piemonte alle leghe. Un'iniziativa voluta da una legge che fino a qualche settimana fa tutti sembravano aver più o meno volutamente dimenticato. L'ha scritta e fatta approvare Enrico Nerviani, democristiano di Novara, preside di liceo, attento alle richieste che salgono dai vari popoli del Piemonte. Più rispetto per le lingue dei nostri padri, corsi di dialetto nelle scuole, recupero di un passato irripetibile? D'accordo. Ed ecco, il 10 aprile del '90, la discussione in Consiglio regionale e il nulla osta dei partiti. Ma a palazzo Lascaris tirava fortissimo il vento delle elezioni. Così i progetti finirono in un cassetto per restarci fino a poco tempo fa. Ora, finalmente, cominceranno a diventare realtà. L'han voluto i presidenti della giunta e del Consiglio, Gian Paolo Brizio e Carla Spagnuolo, gli assessori Fulcheri, Nerviani e Cantore. Le riunioni sono cominciate subito dopo Natale. Vi hanno partecipato le Province, esperti, enti. Il compito non era facile. Bisognava «inventare» una festa di tutto il Piemonte, di tutti coloro che vi abitano: quindi vecchi cittadini, immigrati storici e nuovi arrivati. Un momento che crei legami e non divida perché deve rappresentare tutta la regione nelle sue varie espressioni culturali, ma sotto un unico gonfalone e lontano da marchi di partito. Il calendario sta nascendo con fatica. L'appuntamento è per il 22 maggio, giorno che ricorda la promulgazione dello Statuto della Regione. Durerà un mese e attraverserà tutte le province. Si comincia ad Alba perché della capitale della repubblica delle Langhe sono i colori della Regione. Si conclude a Torino, il 24 giugno, San Giovanni. Tre le idee attorno alle quali si articolerà il primo cartellone. Prima di tutto ima mostra sulla storia: fotografie per ricordare chi ha costruito il governo, chi l'ha guidato, chi lo ha fatto conoscere. La rassegna si aprirà, contemporaneamente, in tutti i capoluoghi provinciali e durerà un mese. Subito dopo diventerà un «racconto itinerante» che verrà messo a disposizione di scuole, enti e prò loco e potrà essere usato in mille occasioni. Intanto verranno organizzati itinerari turistici per valorizzare le ricchezze di casa nostra: visite libere ma con la garanzia di trovare castelli o musei aperti. A Torino si andrà alla riscoperta delle «residenze sabaude», a Cuneo delle Langhe, a Biella di Oropa o dei parchi. Intanto per almeno quattro weekend ci saranno concerti di musica classica e popolare da Vercelli ad Alessandria, da Alba ad Agliè. Fin qui la «festa», ormai dietro l'angolo. Ma con l'inizio delle scuole, a settembre, partiranno un concorso sulle lingue del Piemonte, un premio fotografico che sottolinei le immagini più note, e soprattutto quelle più dimenticate dei 1209 Comuni che si snocciolano dalle Alpi al mare. [g. m. r.]

Persone citate: Cantore, Carla Spagnuolo, Enrico Nerviani, Fulcheri, Gian Paolo Brizio, Lascaris, Nerviani