Crudele e laboriosa, violenta e altruista

Crudele e laboriosa, violenta e altruista Le contraddizioni di una città che assiste a delitti tremendi ma che resta inguaribilmente ottimista Crudele e laboriosa, violenta e altruista anno E' spaventoso il bilancio «nero» di questo scampolo di Cruda ed efferata: è la cronaca della Torino nera nelle prime settimane del '91. Violenta, più degli altri anni che l'hanno preceduta. I deliri familiari: il padre-padrone uccide la figlia con la pistola perché non gli obbedisce; la moglie intontisce il marito con sonnifero nel caffè, poi, aiutata dal figlio, gli lega mani e piedi col nastro adesivo e lo scaraventa ancora vivo in acqua. Ecco gli «atti al di fuori delle regole»: due giovani di buone famiglie caricano un transessuale in auto poi gli sparano a sangue freddo alla testa; due altri ragazzi sono giustiziati con due colpi al capo poiché hanno osato rubare l'auto a un pregiudicato catanese. Sintetizza un sociologo: «le metropoli sono simili a quelle scatoline dei laboratori con dieci cavie dentro. Muovi la scatola e i topi innervositi cominciano ad ammazzarsi». «Cavie innervosite»: la ricerca di spazi vitali, repressi e compressi troppo a lungo, a volte può dare parziali spiegazioni. C'è però anche chi pensa che la guerra, il senso di catastrofe imminente, porti ad accelerare scelte suicide o autodistruttive. E' «delirio familiare» quello di Angela Ferilli, che ha ucciso il marito e l'ha buttato nel lago, anche se aiutata dal figlio? Possibile: il difensore ha ottenuto di farla sottoporre a perizia psichiatrica. L'unico stupore sarebbe che la sua follia sia stata così a lungo repressa, che sia durata anni e anni di sopportazione. E i parenti attorno, di fronte all'improvvisa tragedia che squarcia la quotidianità? «Come potevo pensare un epilogo così sconvolgente? - si giustifica un familiare di lei che conosceva molto bene anche lui -. Andare a Medicina Legale e chiedere di vedere la salma avrebbe significato gettare un'ombra di sospetto su di lei». Lei, che a dispetto di ogni logica benpensante, avrebbe confidato solo qualche giorno fa in un'ultima lettera: «Adesso sì che sto finalmente bene». E' «delirio familiare» anche quello dell'industriale Giuliano Fechino, 54 anni, che ha ucciso la figlia Ivana di 31 anni? «Volevo solo che mi rispettasse, per lei adesso litigavo anche con mia moglie... Non sapevo più che cosa fare, non sapevo più che cosa offrirle per averla come amica. Mi sono fatto da solo, mi sono ingrandito un po' alla volta. Tutto questo solo per lei. E mia moglie sempre a difenderla». Anche in questo caso qualche parente sapeva dei problemi in famiglia. Come intervenire d'altronde? Finché vale, la regola vuole che i panni sporchi si debbano lavare in casa propria. Il resto a volte viene da sé. Sparare e ammazzare è paz zia pura. O esaurimento. Ma < anche vero che è nella natura umana sopraffare e sopprimere, seppur metaforicamente, ogni voce di dissenso e contrapposi zione alle proprie mire di potere c autorità Dal canto loro Paolo Scialuga, 26 anni, e Corrado Andrea Gior dano, 24 anni, due ragazzi «nor mali» volevano forse «ripulire» il mondo da persone come il tra vestito e «diverso» Asha Anto nio Andriani? Possibile che non sia loro venuto in mente che questa persona cercava e voleva solo uno spazio per vivere ed esistere come ognuno di noi? E Moreno Bennici, 24 anni, e Gio vanni Durante, di 19, non vole vano anche loro uno spazio nel mondo? Esserci, contare, seppur in uno spazio angusto, opI primente e degradato, come può I solo essere la periferia di una grande metropoli. «Asha» era una vittima di questa società, ma anche un suo prodotto. I due ragazzini invece hanno avuto la sfortuna di pestare i piedi a personaggi per cui la vita, quella degli altri, vale meno che niente, e si può decidere di toglierla anche per il minimo sgarro. Per dare l'esempio. Ad amici e nemici. «Atti al di fuori delle regole» e «atti di giustizia personale»? Certo: «perché quando domandi le risposte gli altri non te le danno mai. Sei solo, comunque». Anche se circondato da migliaia di altre persone. La morte quotidiana, la morte-spettacolo in diretta dal Golfo, la morte urbana: che valore assumono nelle coscienze della gente? Quale indigna di più? La strage legale della guerra e quella illegale del duplice omicidio o di una catena di uccisioni? Il «fai da te» non è mai ammesso (pure se in molti ci pensano e in parecchi casi lo fanno). In Francia, durante la prima guerra mondiale, Landru aveva ucciso dodici donne. Al processo, l'opinione pubblica simpatizzava per lui. «Come? Vi indignate con me? Io ne ho uccise solo dodici? Guardate sul fronte invece...». Poi, giustamente, hanno ammazzato anche lui. Ivano Barbiero Le due facce della Torino d'inizio anno: la «violenza» e il «lavoro». I due giovani «giustiziati» per il t'urto di un'auto. Le opere per il nuovo passante ferroviario

Persone citate: Andriani, Angela Ferilli, Asha Anto, Corrado Andrea, Durante, Giuliano Fechino, Ivano Barbiero, Moreno Bennici, Paolo Scialuga

Luoghi citati: Francia, Medicina, Opi