Due uccisi in un agguato

Due uccisi in un agguato Strage di camorra al rientro dal weekend presso Salerno Due uccisi in un agguato Un terzo è giudicato clinicamente morto e un altro è ferito gravemente L'azione messa in atto da un commando a colpi di mitra e di lupara SALERNO. Strage di camorra sull'autostrada Caserta-Napoli-Salerno. Due pregiudicati uccisi, uno in fin dì vita e un quarto ferito gravemente rappresentano il bilancio della nuova azione criminale dei killer nel territorio dell'AgronocerinoSarnese, nel Salernitano dove da alcune settimane si è scatenata una feroce guerra tra i clan che sta contando numerose vittime molte delle quali per «lupara bianca», la tragica tecnica dei camorristi, di uccidere e far sparire nel nulla i corpi degli avversari. La strage di ieri è avvenuta nei pressi dello svincolo autostradale di Nocera-Pagani sull'ASC intorno alle 13. A raffiche di mitraglietta e scariche di fucili a canne mozze sono stati «abbattuti» Francesco Capozzoli, 24 anni, di Nocera Inferiore, e Nicola Franza, 25 anni, di Angri. I pallettoni hanno ridotto in fin di vita Salvatore Pepe, 27 anni, di Pagani, e ferito gravemente Giuseppe Granato, 32 anni, di Nocera Inferiore. A bordo di una jeep Cherokee, di proprietà del Capozzoli, i quattro stavano rientrando da una vacanza di due giorni sulla neve a Roccaraso, nel Molise. Diretto a casa, il Capozzoli, un chilometro circa prima dello svincolo per Nocera, aveva iniziato la manovra di rallentamento prima di affrontare la corsia di decelerazione. Appostati nella piazzola a 700 metri dallo svincolo, i killer, almeno quattro, a bordo di una Lancia Dedra, risultata rubata a Napoli, hanno esploso una prima scarica di colpi contro la Cherokee. Capozzoli, ferito a morte, è riuscito comunque a mantenere il controllo dell'auto e con una manovra rocambolesca ha puntato contro la Lancia Dedra speronandola in un inferno di lamiere contorte, vetri frantumati e pneumatici che sono schizzati in aria. Con la forza della disperazione il pregiudicato ha proseguito la corsa per altri 300 metri fino a schiantarsi contro il guard-rail. Lì si è accasciato sul volante ormai privo di vita. Colpito alla nuca da tre proiettili anche Nicola Franza, riverso sul sedile posteriore, è stato inutilmente trascinato dai due compagni sull'asfalto. I due sopravvissuti, nonostante le ferite, hanno cercato scampo nella campagna ma da una seconda autovettura richiamata con le ricetrasmittenti dai sicari rimasti appiedati, sono scesi altri killer che hanno raggiunto i fuggitivi aprendo il fuoco con pistole e lupare. Granato è caduto subito colpito al braccio sinistro, che forse gli dovrà essere amputato. Gli assassini lo hanno creduto morto. Poi si sono dati alla caccia di Pepe che una volta raggiunto è stato bersagliato da sei-sette colpi di pistola. Ora è ricoverato all'ospedale Cardarelli di Napoli dove i sanitari lo hanno giudicato clinicamente morto. La strage si inquadra nella guerra tra clan cutoliani e della «Nuova famiglia» nel Salernitano. Una guerra che, secondo gli investigatori, conterà ancora molte vittime. Edoardo Scorti