Due i torinesi fra le vittime certe

Due i torinesi fra le vittime certe Due i torinesi fra le vittime certe Sono scomparsi la nipote di Pirelli e suo marito TORINO. Abitavano a Torino due delle vittime travolte ieri pomeriggio dalla valanga in Val d'Aosta. Si tratta di Ignazio Bruno, 61 anni, e di sua moglie Anna Albertoni, 49 anni, (nipote per parte di madre di Leopoldo Pirelli), abitanti in collina in strada Valpiana 107. Ignazio e Anna avevano due figlie: Margherita, 23 anni, che vive ancora a Torino, frequenta la facoltà di Scienze Politiche e deve sposarsi a giugno, e Ludovica, 27 anni, abitante a Milano. Per molti anni Ignazio Bruno è stato titolare di una ditta di macchine per la fabbricazione di cioccolato, poi si era ritirato e ultimamente si occupava dell'amministrazione di alcuni terreni dalle parti di Capalbio. Brillante e attiva nella vita di società, a Courmayeur la coppia aveva una villa in frazione Verrand. Tanto Ignazio come sua moglie erano grandi sportivi e amavano moltissimo lo sci e le escursioni in montagna a cavallo durante l'estate. La moglie e la figlia Ludovica risultano inoltre appassionatissime di equitazione e anche Ignazio, anche se negli ultimi tempi non praticava più questo sport a causa dell'età, risultava ancora iscritto alla Società Ippica di Torino. La stessa Ludovica veniva molte mattine a Torino a montare i purosangue a Vinovo dove partecipava alle corse in qualità di amazzone. Una passione ereditata dalla madre e soprattutto dagli zii, Anna e Clemente Papi (quest'ultimo presidente del tribunale di Milano sino all'anno scorso). Ignazio e Margherita vivevano abitualmente in una villa-dependance nel parco della casa di famiglia, e cioè villa Musy di strada Val Piana 107. Qui risiede ancora la madre ultraottantenne di Ignazio, Ketty Musy Bruno (imparentata con i fondatori della storica gioielleria di via Po). Accanto a lei vive con la moglie l'unico fratello di Ignazio: si chiama Ludovico ed è anche lui un supersportivo (abilissimo skipper e provetto sciatore). Ignazio Bruno abitava dal 1949 in strada Valpiana. I vicini ricordano lui e la moglie come persone riservate. Gli stessi parenti delle due vittime non hanno voluto commentare ieri l'accaduto, chiedendo di non essere disturbati nel loro dolore. Ma c'è anche chi in queste ore sta tirando un sospiro di sollievo: sono i parenti di Marco Felice Rocca, torinese, abitante in largo Mentana, omonimo di Marco Rocca, milanese, travolto e ucciso dalla valanga di Courmayeur. Ieri si era sparsa la voce che questa vittima, di cui si sapeva solo il nome, fosse torinese, come i coniugi Bruno. «Mi hanno cercato parenti e carabinieri per sincerarsi sulla mia tragica fine - ha ripetuto anche a noi come a molti altri giornalisti -. Non c'ero: non so nemmeno sciare». [iv. bar.] Uno dei cani da valanga entrati in azione ieri verso mezzogiorno a Courmayeur

Persone citate: Anna Albertoni, Clemente Papi, Ignazio Bruno, Leopoldo Pirelli, Marco Felice Rocca, Musy, Rocca