In carcere i killer di Giorgieri
In carcere i killer di Giorgieri Concluso il processo d'appello ai terroristi che uccisero il generale In carcere i killer di Giorgieri Pene più gravi, imputati arrestati in aula ROMA. Sono tornati in carcere gli esponenti delle «Brigate rosse - Unità comuniste combattenti» Paolo Cassetta, Gerardina Colotti, Francesco Maietta e Fabrizio Melorio, che lo scorso anno, dopo essere stati condannati a gravi pene per l'uccisione del generale Licio Giorgieri e altri delitti rivendicati dal loro gruppo, erano stati rimessi in libertà per motivi procedurali. La condanna inflitta in primo grado è stata aggravata dai giudici della corte d'assise d'appello di Roma presieduta da Marcello De Lillo, che sabato sera, nel leggere la sentenza, ha disposto 1' immediato arresto degli imputati. Fin da sabato mattina la corte, sulla base di un rapporto dei carabinieri che segnalava una possibilità di fuga, aveva sospeso ai quattro imputati il permesso di lavoro concesso dopo la scarcerazione, disponendo che fossero vigilati per tutta la giornata e portati in aula al momento della sentenza. La sentenza, pronunciata dopo una riunione in camera di consiglio durata oltre dieci ore, si riferisce non solo all'uccisione del generale Licio Giorgieri (avvenuta il 20 marzo '87), ma anche all'attentato in cui rimase ferito il 21 febbraio '86 il professor Antonio Da Empoli, già consulente economico della presidenza del Consiglio. Queste le condanne inflitte ai principali imputati che già si trovano in carcere: Claudia Gioia, 28 anni e 2 mesi di reclusione (in primo grado aveva avuto 27 anni e 10 mesi); Francesco Maietta, 28 anni (27 anni e un mese); Francesco Melorio, 27 anni (12 anni e 6 mesi); Paolo Cassetta, 27 anni e 8 mesi (15 anni e 10 mesi); Maurizio Locusta, 26 anni (24 anni e 10 mesi); Gerardina Colotti, 27 anni (12 anni e 4 mesi); Paolo Persichetti, 22 anni e 6 mesi (5 anni). All'imputato Daniele Mennella la corte ha inflitto 11 anni e 5 mesi di reclusione, mentre ad altri imputati minori ha confermato le pene inflitte in primo grado, varianti dai 5 anni agli 8 mesi. La sentenza rispetta in sostan- za le richieste del procuratore generale Luigi Gennaro, il quale aveva però sollecitato per Locusta, Maietta e Melorio la condanna all'ergastolo. La corte d'assise d'appello ha condonato ai principali imputati due anni di reclusione e varie pene pecuniarie. Licio Giorgieri, quando fu ucciso, dirigeva il «Costarmaereo», l'ufficio che sovrintende alle costruzioni delle armi e degli armamenti aeronautici e spaziali. I terroristi gli spararono cinque colpi di pistola nei pressi della sua abitazione in via del Fontanile Arenato. L'ufficiale lavorava alla progettazione di un nuovo modello di aereo militare. Dopo la sua uccisione si seppe che già in precedenza aveva subito un altro attentato andato però a vuoto. Le Unità comuniste combattenti rivendicarono anche la responsabilità dell'attentato a Antonio Da Empoli, che si risolse col ferimento dell'ex consigliere economico perché gli aggressori furono fronteggiati dagli uomini della scorta. Contro la sentenza, che condanna gli imputati anche al pagamento delle spese di giudizio e al risarcimento dei danni, la difesa ha già annunciato ricorso in Cassazione. [Ansa] Il generale Licio Giorgieri Paolo Cassetta Gerardina Colotti
Luoghi citati: Roma
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