Pannella critica Occhetto ma vuole diventare «una gamba del pds»

Pannella critica Occhetto ma vuole diventare «una gamba del pds» Concluso il terzo congresso pr Pannella critica Occhetto ma vuole diventare «una gamba del pds» ROMA. Marco Pannella si mostra severo con Achille Occhetto, ma non disdegna di diventare «una gamba» del nuovo partito democratico della sinistra. Il leader comunista - sostiene l'istrione radicale - ha perso l'occasione per dare vita a un grande progetto di riforma della politica: «Per scegliere i 118 della direzione pds è stato risploverato il "manuale Cencelli". E' questo il partito nuovo?». Stiano tranquilli i pidiessini, comunque. «La Costituente democratica cui tenteremo di dare vita - aggiunge promettente Pannella - può essere una delle gambe, con il pds, per arrivare alla riforma». Si chiude così il terzo congresso nazionale del pr. «Viva il partito radicale», incita il leader concludendo il suo comizio. L'esortazione raccoglie la sostanziale unità della «rosa nel pugno», al di là delle diversità emerse in questi quattro giorni di dibattito. Contro la partitocrazia, Pannella ha proposto la «Costituente democratica»; una «alleanza trasversale tra i progressisti di tutte le forze politiche», ima specie di «partito» trans-partito destinato a riformare lo Stato e ridare efficienza alla pubblica amministrazione. Sabato, l'appoggio più convinto è venuto dalla sinistra dei «club» e dal pds. Ora, è lo stesso Pannella a «mietere», indicando, con un discorso di oltre due ore, i «grandi obiettivi» (pur prendendo tempo sulle scadenze) e riservando d'attenzione anche alle «cose minute». «Potremmo fare anche domani il congresso per dare struttura operativa al partito transnazionale spiega - ma lo faremmo senza che siano esaurite le condizioni necessarie, sia in termini di iscritti che di finanze, senza aver pronta una classe dirigente che porti il contributo di "storie" diverse dalla nostra». Le «cose minute»: «Questo congresso - ricorda - ci costa tra i 250 e i 300 milioni. Ciò significa che le quote di 1.200 iscritti sono andate in fumo. E il congresso per creare la struttura transnazionale ci costerebbe 600-700 milioni». A chi ha chiesto più smalto per rilanciare il pr sulla scena del grande palcoscenico della politica italiana, Pannella risponde citando «il risultato straordinario e stupefacente del tesseramento 1991»: «Nonostante la guerra - s'accalora dal microfono dell'Ergife - siamo già a 2.600 iscritti, il 69 per cento del totale 1990». Non è disponibile, nemmeno, a lasciar mettere in discussione i poteri straordinari dati a suo tempo al «quadrumvirato» che, oltre a lui, comprende Emma Bonino, Sergio Stanzani e Paolo Vigevano. Negri, Teodori e Spadaccia lamentano che il «Marco» abbia privilegiato il ruolo da «solista» rispetto a quello di «direttore d'orchestra» e che i quattro hanno affossato il partito? Lui replica che il o^adrumvii-ato ha lavorato bene e «non ha ancora esaurito il suo compito». A dargli man forte ci si mette anche Willer Bordon, deputato pds, secondo il quale «non è vero che nel pr c'è un tenore senza orchestra: forse, il problema è che qualche ragazzo del coro è troppo preoccupato di quello che fa il tenore e si dimentica di cantare o fa qualche stecca». Stanzani smorza i toni: «Potevamo temere la diaspora. Di fatto, da questo congresso il pr esce rinvigorito». E, nel nome dell'unità, Pannella «benedice» la nuova «Associazione radicale» voluta da Negri e amici: «Si richiama ai movimenti che hanno fatto la storia delle grandi battaglie civili del pr». Una iniziativa «doc». Mario Tortello

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