AL CREMLINO DIPLOMAZIA E ACROBAZIA

AL CREMLINO DIPLOMAZIA E ACROBAZIA AL CREMLINO DIPLOMAZIA E ACROBAZIA TTORNO al tavolo di questa partita a poker A' JL JLper la vita e per la morte siedono giocatori che hanno in mano carte diverse, come diversi sono i loro problemi. Ma è venuto il momento di tirarle fuori e di vedere come si dividerà il piatto. La mossa del Cremlino, il viaggio di Primakov a Baghdad, il «pacchetto» di Saddam Hussein, l'incontro di oggi a Mosca tra Gorbaciov e Tareq Aziz potrebbero operare una svolta cruciale nella crisi del Golfo. II labile spiraglio che si è aperto non autorizza, per ora, nessun ottimismo. Ma sarebbe un errore non guardarci dentro. La replica del presidente Bush, dura e affrettata, rivela da un lato - la preoccupazione di parare ogni possibile incrinatura nel fronte occidentale. Dall'altro è evidente che la macchina di guerra, ormai avviata alla vittoria militare pura e semplice, si muove con la propria, autonoma inerzia e punta al massimo risultato «tecnico»: la distruzione totale della macchina bellica di Saddam Hussein. Militarmente ciò darebbe agli Stati Uniti (e a Israele) una situazione di vantaggio nell'area medio-orientale che essi non hanno mai avuto in passato. Ma - anche a Wahington c'è chi se ne rende conto - le ripercussioni politiche globali, in particolare nelle relazioni con il mondo arabo nel suo complesso, potrebbero risultare molto serie. Una vittoria di Pirro, da pagare, dopo, a caro prezzo. In Giuliette) Chiesa CONTINUA A PAGINA 2

Persone citate: Bush, Gorbaciov, Primakov, Saddam Hussein, Tareq Aziz

Luoghi citati: Baghdad, Cremlino, Israele, Mosca, Stati Uniti