E per la nuova Rai nuove annunciatrici

E per la nuova Rai nuove annunciatrici Nasce in tv lo spot del ringraziamento E per la nuova Rai nuove annunciatrici Pare che un comitato di filoanimalisti abbia denunciato lo spot «Il canone non è un cane» sostenendo che vi si maltrattava una povera bestia. In tempi recenti il Papa ha suggerito che anche gli animali hanno l'anima. Si tratta di una verità simpatica, ma anche abbastanza intuitiva; sarebbe invece più arduo sostenere che tutti gli animali hanno l'intelligenza, compreso l'uomo e alcuni filoanimalisti. Fra l'altro, lo spot è stato un successo: la campagna abbonamenti si è chiusa in iper-attivo e questo non accadeva dagli Anni Cinquanta. Oltre il successo, la gratitudine: nei giorni prossimi andrà in onda uno spot di ringraziamento. Nonostante il canone sia aumentato, la richiesta fatta in maniera simpatica ha pagato; e la gente anche. La Rai dirà grazie agli utenti ed è la prima volta che lo fa. Lo spot è stato ordinato e apparecchiato da Agostino Sacca, che nella burocratosintassi degli uffici della tv di Stato, è stato ordinato «responsabile promozione video Rai e del coordinamento immagine Rai». Si occupa del contorno delle trasmissioni: la Rai una balena che ha trentasette anni, lui ne svecchia la cornice. Dettagli, particolari: stanno per arrivare nuove annunciatrici e stanno per cambiare gli annunci. Con lentezza perché la platea si spaventa facilmente: prima muterà lo sfondo, poi il volto, poi il modo di dialogare con la gente, poi anche i vestiti delle signorine che saranno targati dai sarti famosi e adeguatamente sponsorizzati. Si parlava di nuove arrivate che conosceremo presto: auguri; il parco annunciatrici non è la Siberia, ma bisogna coprirsi bene le spalle lo stesso. Sabato il Responsabile Promozione Video Rai e Del Coordinamento Immagine Rai ha varato il nuovo Prossimamente che da un po' si chiama «VedRai» e ora non è più una successione di spot con l'annunciatrice che li collega. E' diventato un programma con la convalida della durata (mezz'ora) e con Michele Mirabella, Toni Garrani e Monica Antonacci. I due sono noti, lei meno: ricorda la ragazzina delle vignette di Cernale, è già apparsa in tv con Renzo Arbore. Mirabella e Garrani erano strepitosi in radio e sono arrivati alla tv che è meno strepitosa di loro ma, fra l'altro, paga meglio. Tutta la televisio¬ ne, si sa, è stata inventata dalla radio, compresi gli obbrobri (le telefonate in diretta, certi giochi a premi). I personaggi tv una volta erano radiofonici e Sacca è forse quello che più degli altri ne ha trasportati in tv: Mirabella e Garrani sono stati gli ultimi, il prossimo potrebbe essere Marcello Casco. Casco è un genio: la domenica mattina con Oreste Vizzini guida un varietà su Radiouno. Prima o poi lo si vedrà a colori, grazie a Sacca, e questa è una gradevole anticipazione. Il «VedRai» di Mirabella e Garrani non parla solo di quello che farà la Rai la settimana dopo, ma di come è fatta la Rai: dodicimila dipendenti, le falegnamerie (i falegnami Rai sono fra i migliori del mondo, anche se guadagnano molto meno del falegname all'angolo), le sartorie, i centri di produzione da Torino a Napoli, le mense, i camerini. Vedremo Garrani sul ripetitore più alto d'Italia (10 miliardi di impianto, 1 miliardo di mantenimento all'anno: 300 famiglie di copertura) per spiegare che la Rai è capillare; lo vedremo dove si allestiscono le trasmissioni di successo, spiegherà il lavoro che si fa dietro perché davanti sia tutto squillante. Promozione: nei giorni prossimi arriveranno anche altri spot, sulla completezza dell'informazione, sulla sua esattezza, sulla Rai produttrice cinematografica, sul palinsesto. Completezza: si vedono le gambe di un impiccato, poi l'immagine si allarga e si vede che invece è un maggiordomo che si dondola appeso a un lampadario. Palinsesto: Patrizia Pellegrino nella seicentotrentesima puntata di una soap opera si sente dire dal fidanzato: cara, dobbiamo smettere. Chiede: perché? Risposta: perché dopo c'è il Tg, il quiz, il film. Slogan: Rai, non solo soap. Cinema: due uomini in fuga di fronte a un muro invalicabile. Poi il muro (che assomiglia alla banda del cinemascope) crolla e i due possono passare. Scritta: la Rai apre nuovi orizzonti al cinema. Ascolti record, qualità in aumento (il 74,5 dell'ascolto Rai vota i programmi di informazione), flash di ringraziamento al pubblico: nulla ha mai fatto bene alla tv di Stato come la lega delle televisioni private. Se fosse un fenomeno esportabile, chi sa come funzionerebbero bene gli ospedali. Stefano Pettinati

Luoghi citati: Italia, Napoli, Siberia, Torino