Per l'Unione Nikita Magaloff e il Quartetto Alban Berg di Armando Caruso

IL PRINCIPE DEL PIANO MUSICA IL PRINCIPE DEL PIANO Per l'Unione Nikita Magaloff e il Quartetto Alban Berg INTENSA settimana all'Unione Musicale per la presenza di Nikita Magaloff, principe della tastiera e per l'arrivo a Torino del Quartetto Alban Berg, che apre un altro ciclo di quartetti per archi: quello di Béla Bartok. Nikita Magaloff, domenica 3 febbraio alle ore 17 suonerà all'Auditorium le «Variations sérieuses in re minore op. 54» di Mendelssohn; la «Sonata in la maggiore D. 959» di Schubert e i «12 Studi op. 8» di Skrjabin. Nato a Pietroburgo nel 1912, il pianista russo espatriò con la famiglia durante la rivoluzione. Continuò gli studi pianistici a Parigi, conseguendo a 17 anni il «Grand Prix du Conservatoir». Inimitabile nello stile, Magaloff dopo la «laurea» parigina, lavorò molto in Europa. A Ginevra ha tenuto la cattedra di perfezionamento di pianoforte. Interprete sommo di Chopin, egli è tra i pochi pianisti al mondo in grado di presentare, in un ciclo unitario, la produzione del compositore. Programma interamente romantico quello per l'Unione Musicale, con un occhio al difficilissimo Skrjabin, il musicista russo che, estraneo completamente alla musica nazionale, affrontò con risolutezza quel processo di «decomposizione» del romanticismo occidentale che lo portò a seguire Chopin e Liszt, ma per il quale fu aperta- mente condannato da Sciostakovic. Un'occasione da non perdere dunque: Nikita Magaloff oggi dirada notevolmente i suoi impegni concertistici e attua una scelta dei programmi assai rigorosa in gran parte legata al periodo romantico che egli predilige. Il Quartetto Alban Berg suona il 6 febbraio, ma continua il ciclo bartokiano anche il 10 e il 13 febbraio. Particolarmente interessanti queste esecuzioni dei musicisti Gùnther Piclher, Gerhard Schulz, Thomas Kakuska e Valentin Erben: essi, infatti, interpreteranno non solo i Quartetti scritti da Bartok, ma anche i «Tre concerti prussiani» di Mozart, suddivisi però nelle tre serate. Il 6 si potrà ascoltare il Quartetto n. 1 in la minore op. 7 e il Quartetto n. 4 di Bartok; e il Quartetto in re maggiore K. 575 di Mozart. Bartok, morto a New York nel 1945, è considerato ancor oggi in Ungheria il terzo compositore, dopo Liszt e Goldmark. Egli fu grande pianista, coltivò la sua passione per la musica etnica del proprio e di altri Paesi, tanto da diventare anche profondo conoscitore della musica araba. Tra i suoi pezzi più famosi, 1'«Allegro barbaro» per pianoforte e il balletto «Il mandarino meraviglioso». Armando Caruso Nellafoto a sinistra il pianista Nikita Magaloff. In basso a sinistra Antonio Vivaldi, a destra Benjamin Britten

Luoghi citati: Europa, Ginevra, New York, Parigi, Pietroburgo, Torino, Ungheria