Silicosi dubbi ai raggi X

In Valle i controlli sui malati dopo un anno di paralisi per l'inchiesta In Valle i controlli sui malati dopo un anno di paralisi per l'inchiesta Silicosi, dubbi ai raggi X Le visite tornano ad Aosta su decisione delVInail. Prima avvenivano altrove per la scoperta degli illeciti. Il «caso» finirà in tribunale: 7 medici a giudizio Le vittime innocenti degli illeciti Ieri a Torino l'arringa del difensore di Chamonal Processo casinò «Non ci fu concussione». Contestata l'accusa che la società dei giochi americani fu creata per commettere illeciti PER una legge non scritta e senz'altro perversa gli onesti vengono travolti loro malgrado dalle azioni illecite. Sono vittime innocenti. I disagi patiti in questi anni dai silicotici ne sono una conferma. Le «silicosi faci', vengono scoperte nel 1984. La magistratura va fino in fondo, non solleva polveroni, ma ordina controlli medici. I risultati sono quasi incredibili: oltre la metà dei malati sono sani. Il meccanismo automatico dell'aggravamento della malattia ha perpetrato un illecito di decenni fa. I medici avevano due alternative quando facevano i controlli: o segnalare errori delle diagnosi precedenti o accertare l'aggravamento. Hanno sempre scelto quest'ultima soluzione. Il pasticciaccio è stato scoperto. Di qui i controlli fuori Valle dei pensionati che percepivano l'indennità. Perfino i morti sono stati riesumati. Poi l'Inail ha bloccato tutto. Paralisi dei controlli. Ed è nata la polemica con il sindacato che ora rientra dopo la decisione di riportare in Valle gli esami. La Regione protestava perché esiste una legge regionale del 1980 che prevede le visite in sede locale. E l'Inail alla fine le ha dato ragione. Il giudice («Come cittadino») storce il naso. La situazione è ancora di tensione. L'assessore regionale alla Sanità ricorda i fatti con spirito critico, anzi polemico. Un anno è troppo per decidere la ripresa dei controlli, i pensionati sono disorientati. La speranza è che le silicosi da «facili» diventino finalmente «giuste». Enrico Martinet AOSTA. Dopo l'inchiesta sulle «indennità facili» che si è conclusa con il rinvio a giudizio di sette medici accusati di falso in atto pubblico, e un anno di paralisi per le visite mediche, l'Inail ha sbloccato la situazione: le visite sui casi dubbi sono fatte di nuovo ad Aosta. Le pratiche ferme sono 500. Le visite fuori Valle erano state decise dopo la scoperta degli illeciti (un controllo campione aveva evidenziato che 21 pensionati su 23 giudicati silicotici erano invece sani). La situazione di blocco aveva creato disagi ai pensionati. Alcune famiglie hanno perfino fatto riesumare le salme dei congiunti per sottoporle ad autopsia, poter provare la malattia e continuare così ad avere diritto all'indennità. Il giudice Gianni Franciolini che ha scoperto gli illeciti dice: «Sulla base delle passate esperienze sarebbe opportuna un controllo fuori Valle». Enzo Blessent A PAGINA 3 AVERRES SCUOLE ORMAI STRETTE VERRES. Con una popolazione scolastica complessiva di 647 giovani (rispettivamente 187 l'Istituto magistrale, 130 l'Istituto professionale regionale e 330 l'Istituto tecnico industriale) le attuali strutture scolastiche di Verrès sono ai limiti della capienza. Presidi e studenti aspettano la ristrutturazione dell'ex-filatura «Brambilla», che diverrà il futuro polo scolastico della Bassa Valle, ma intanto chiedono soluzioni «tampone» più dignitose. Dice Linda Janin, preside dell'Istituto tecnico industriale. «Noi occupiamo diciotto locali distribuiti su tre aree diverse anche se con distanze limitate: in parte siamo ospitati all'interno dell'asilo nido, praticamente nuovo in quanto mai reso operativo, di proprietà dell'amministrazione comunale; alcune aule si trovano in piccoli chalet prefabbricati e altre ancora sono nell'ex-palazzo degli uffici della "Brambilla"». Aggiunge Vilma Cout Jacquin, preside dell'Istituto delle magistrali: «Siccome siamo in continua espansione, la no¬ TORINO. Concussione e associazione a delinquere. Sono le accuse contestate ieri mattina dall'avvocato Cesare Zaccone, difensore dell'ex manager del Casinò, Franco Chamonal, imputato di quei reati insieme con Bruno Masi e Paolo Giovannini. «Non ci fu alcuna concussione da parte di Chamonal per impossessarsi del pacchetto azionario della "Sitav" - ha detto Zaccone -. E se anche furono commessi degli illeciti dalla "Saiset" (la società che gestiva i giochi americani, ndr), non per questo si può affermare che la società fu formata per commettere illeciti». Argomentazioni logiche, seguite da una più tecnica. Il reato di associazione per delinquere cadrebbe da sé, considerando che la Svizzera (dove si trovava Giovannini al momento dell'arresto) non aveva concesso l'estradizione per quel reato. Le persone in «associazione» sarebbero quindi al massimo due, quando la legge ne chiede almeno tre. PENSIONATI IN VALLE 33.000 SILICOTICI 7.000 D0MANDE Dl VERIFICA 700 RICHIESTE D'lNVAUDITA' 0GNI ANNO 100 SERVIZIO DI Claudio Cera suolo A PAGINA 5 La lettura della sentenza a conclusione de Una guida di Valtournenche e un medico di Torino hanno risalito la cresta Sud-Ovest l processo di primo grado