Debuttò a Torino nel 1879 con grande successo di Giorgio Gualerzi
LA STORIA LA STORIA Debuttò a Torino nel 1879 con grande successo Ri EGINA di Saba? Cos'è questa Regina? Gold.mark? Chi è questo Goldmark?». Sono gli interrogativi che circolavano fra i membri della Commissione municipale addetta alla sorveglianza del Regio quando sul finire del 1878 l'impresa Depanis si accinse a sottoporre all'approvazione il cartellone dell'imminente stagione lirica. «Naturalmente i commissari ricorda Giuseppe Depanis, figlio del grande impresario - non brillavano per soverchia cultura musicale». Di qui quegli interrogativi poi finalizzati a una soluzione «ignorante»: «La "Regina di Saba" apparteneva alla classe delle opere che con maggiore appropriatezza si potrebbero chiamare ballo-opera in luogo di opera-ballo». «Bizzarra asserzione», dice Depanis, che tuttavia «tornò accetta ai commissari», i quali «per virtù del ballo lasciarono passare l'opera». A questa approvazione fece seguito, la sera dell'I dicembre 1879, il successo dell'opera, chiaro e inequivocabile. «Il pubblico - ricorda Depanis - gustò subito la bellezza melodica di alcuni brani e se ne compiacque; ascoltò con rispettosa ammirazione i concertati dei quali abbonda la partitura (...) e fu largo di applausi al compositore ed all'opera». Ci furono un buon numero di chiamate a Goldmark e persino due «bis»: il preludio del secondo atto e la romanza di Assad «Magiche note», ovvero la più famosa pagina dell'opera, la cui notorietà è stata garantita per sempre e in modo eccellente dalle storiche incisioni di Leo Slezak e di Enrico Caruso. Questi, che cantò la "Regina di Saba" all'Opera di Buenos Aires nel luglio 1899, è naturalmente il più celebre fra i tenori italiani che hanno dato voce e figura ad Assad, un personaggio che però ha attirato con il fascino della sua celebre melodia un autentico Gotha tenorile nostrano costruito su nomi quali Barbacini (al nostro Regio) e il torinese Nouvelli, Signorini e Cremonini, Borgatti e infine Amedeo Bassi, l'ultimo tenore che ha cantato la "Regina di Saba" in Italia, al Carlo Felice, nel dicembre 1901. Il teatro genovese aveva già ospitato l'opera di Goldmark nel febbraio 1888, preceduto da altri quattro teatri - il Regio, due volte il Comunale di Bologna (ottobre '79 e ottobre '85), l'Apollo di Roma (marzo '82) e la Scala (dicembre '87) - e seguito da altri quali il Grande 'di Trieste nel marzo 1898 e nel febbraio del 1901, anno particolarmente significativo per le sorti della "Regina di Saba", che chiude la sua breve parabola italiana in bellezza, con ben quattro edizioni contemporanee, alla Fenice di Venezia, ancora alla Scala (direttore Toscanini), e nei citati teatri di Trieste e Genova. Giorgio Gualerzi
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