Le altre facce della tv: trionfi e... tonfi

Le altre facce della tv: trionfi e... tonfi Osvaldo Bevilacqua, Ezio Greggio, Piero Chiambretti: ogni fetta di pubblico ha i suoi beniamini Le altre facce della tv: trionfi e... tonfi Fra trasmissioni nuove, nuovissime o pronte al decollo Mister Satellite sono io Lungo viaggio per il mondo cercando il sereno variabile Programmi intensi per «Mister Satellite», ovvero il giornalista Osvaldo Bevilacqua (cinquant'anni nei prossimi mesi) che ha fatto del turismo il mezzo più immediato per la lettura di quanto ci circonda, dall'altrove sconosciuto a quello sottocasa passando per il sogno e la documentazione. Se a fine aprile riprenderà, con il consolidato successo, la trasmissione «Sereno variabile» su Raidue (ore 13,50/15), dai primi di febbraio andranno in onda delle «pillole» quotidiane di quattro minuti dedicate al viaggio, sempre su Raidue alle 17. «In sostanza ogni mercoledì andrà in onda un "Magazine" nel quale approfondiremo aspetti geografici e sociali, dal Grand Canyon alla qualità della vita in Antartide per esemplificare. Invece il venerdì ci sarà, sempre con la stessa collocazione, uno spazio dedicato alla memoria, al come eravamo, che penso d'intitolare "Viaggiavamo in 500" poiché al centro di queste cartoline dal passato ci saranno appunto le utilitarie che hanno davvero unito l'Italia: le Fiat 500 e 600, le 1100... quindi le località che si raggiungevano e frequentavano, i lunghi viaggi che si facevano su queste piccole auto: così chiederemo la collaborazione dei telespettatori affinché ci mandino le loro fotografie legate all'automobile dagli Anni Sessanta in giù, quelli della guerra e della ripresa con la voglia di vivere che è coincisa con la voglia di muoversi». Come sarà, invece, la nuova serie di «Sereno variabile»? «Riaffermeremo le caratteristiche che ne hanno fatto una trasmissione di servizio e di informazione per il grande pubblico, ampliando l'attenzione alla qualità della vita: il viaggio, cioè, non soltanto come piacere ma soprattutto quale mezzo di conoscenza di quanto ci circonda e ci circonderà, sia nello scenario che nei mezzi. «E così: come sarà il treno nel Duemila? Oppure l'aereo, l'automobile? Il treno sarà veloce come lo è oggi l'aereo con il quale però riusciremo magari a fare il giro del mondo in quattro ore? Su questi scenari possibili ho realizzato una lunga intervista con Isaac Asimov: c'è già un'agenzia di viaggi che negli Usa accetta prenotazioni per le spedizioni su Marte che si faranno nel 2010, 2016». Bevilacqua non è certamente uno Stewart televisivo che ci porta a bordo per compiacenti viaggi: anzi, come ha dimostrato nella trasmissione in Mondovisione da Verona con 24 enti televisivi internazionali collegati, il giornalista romano, docente di sociologia della comunicazione, è una sorta di «Mister Satellite», com'è stato ribattezzato per il suo uso disinvolto del mitizzato mezzo... «Un mito che non si giustifica - ci dice Bevilacqua -. Tra un paio d'anni tutti avranno l'antenna parabolica sul tetto e, anche se non si capiranno perfettamente le lingue, il mondo ci arriverà davvero dentro casa mentre ancora ci stiamo gingillando con l'unità dell'Europa registrando così un ennesimo ritardo fra il progresso reale e quello della burocrazia. Il villaggio globale è oramai la città cablata e quindi il satellite dev'essere considerato come un mezzo qualunque, un frigorifero più sofisticato ma pur sempre un prodotto tecnologico i cui costi, tra l'altro, non sono davvero così alti come si dice: 15 minuti di collegamento internazionale costano molto meno di un servizio televisivo di tre minuti. E poi ci abitua a sentirci nel mondo, è un buon mezzo d'educazione». Sull'educazione Bevilacqua insiste molto: la televisione è dunque un elettrodomestico che può essere intelligente. Basta vedere cosa c'è dentro. «Esatto. O fai del varietà (e oramai Antonio Ricci è insuperabile in questo perché anticipa tutti e crea tendenze: lo definirei un benefattore) oppure fai dell'informazione seria. Che non vuol dire seriosa, con la puzza sotto il naso. Questo, perlomeno, è il nostro sforzo sia in televisione che in radio». Già, perché su Radiouno Osvaldo Bevilacqua conduce due trasmissioni: «La diligenza», appuntamento quotidiano in onda da quindici anni, e «Week end» rubrica di viaggi trasmessa il sabato mattina nel cui ciclo attuale presenta le tante leggende locali come chiavi per la lettura di luoghi e tradizioni in un affascinante viaggio dentro l'Italia dei castelli, abbazie, monti magici... Tivù con satellite e radio con transistor: banalizzando si potrebbe dire che quest'ultima è rimasta in un ruolo subalterno, di cenerentola, ma la realtà - per chi la conosce - è ben diversa poiché la comunicazione radiofonica non è certamente «sorellastra» del linguaggio televisivo. «No, non lo è. Si parla spesso di riscoperta della radio e questa è una definizione sbagliata poiché la radio non è mai stata abbandonata, perlomeno dal pubblico. Io, ad esempio, l'amo moltissimo e mi auguro di restarci a lungo perché il suo messaggio ha un impatto ben maggiore sul pubblico rispetto a quello televisivo che spettacolarizza mentre la radio comunica. E la differenza non è davvero poca cosa per chi sa leggere al di là dell'apparenza». Alberto Gedda Piero Chiambretti ha deluso con la nuova trasmissione, iniziatasi sabato, «Goodbye Cortina». Sopra Ezio Greggio, che con Raffaele Pisu ha ottenuto grande successo in «Striscia la notizia». In alto Osvaldo Bevilacqua, Mister Satellite, con Maria Giovanna Elmi durante le riprese di «Sereno variabile»

Luoghi citati: Antartide, Europa, Italia, Usa, Verona