Muore a causa di auto pirata di Selma Chiosso

Muore a causa di auto pirata Sulla strada del Pino sedicenne urtato da una vettura cade dalla moto Muore a causa di auto pirata In gravi condizioni l'amico Le tre motociclette scendevano in colonna lungo la strada del traforo del Pino. Nel rettilineo dove ci sono le segnalazioni blu che annunciano l'ingresso in Torino, la prima ha sorpassato un'«auto scura», la seconda l'ha seguita, ed è stata urtata dalla vettura. Due giovani sono finiti a terra, nella corsia opposta, mentre saliva una Renault 20, che per evitare il peggio è andata fuori strada. Il bilancio: un ragazzo morto, un altro in gravi condizioni. La vittima si chiamava Giuseppe De Marinis, aveva 16 anni, abitava con la famiglia in corso Vercelli 113: subito trasportato al San Giovanni Bosco di largo Gottardo, vi è giunto ormai cadavere. Alle Molinette è ricoverato in prognosi riservata Learco Adessa, 17 anni, che viaggiava sul sellino posteriore. In serata i vigili urbani - intervenuti immediatamente sul posto con un blocco di tutta la strada - non avevano ancora rintracciato l'auto coinvolta nell'incidente: «Invitiamo chiuncjue abbia assistito all'incidente - dicono - a darci informazioni per identificare l'auto pirata». Il conducente, fuggito in preda al panico, rischia una denuncia per omissione di soccorso, ma gli stessi testimoni confermano che non c'erano gare di velocità, anzi la velocità era moderata. Forse è stato soltanto un attimo di distrazione. A raccontare l'incidente è Rocco De Marinis, 18 anni, fratello della vittima. Seduto sul muricciuolo della statale, mentre i vigili compiono i rilievi a pochi metri da una larga chiazza di sangue sull'asfalto, ancora non sa che Giuseppe, operaio, guidatore accorto e prudente, è morto durante il trasporto. Racconta Rocco De Marinis: «Era ima bella giornata, abbiamo fatto un giro, con tre moto. Siamo andati da un amico meccanico. Stavamo tornando per il pranzo. Scendevamo con calma, anche quell'auto andava tranquilla. Per primi l'hanno superata gli amici che erano davanti, poi mio fratello». E' il momento dell'urto. Mentre Giuseppe De Marinis sorpassa («io che gli ero dietro viaggiavo in terza, senza accelerare»), la vettura si è spostata verso la linea tratteggiata. Dice Rocco: «Né gare né dispetti. Come una distrazione. Si è spostato e l'ha toccato appena. La moto ha scartato e si è rovesciata nell'altra corsia». Anche lui è caduto, per evitare l'incidente. Da Torino stava salendo una Renault con tre persone a bordo. Il conducente ha sterzato a costo di precipitare nel bosco: si è fermato contro un albero. L'auto «scura» ha proseguito, è scesa verso la città, senza fermarsi, forse per il panico improvviso del guidatore. Sul posto, chiamate da un maresciallo dei carabinieri di passaggio, Sebastiano Correre della stazione di Sassi, sono arrivate subito le ambulanze e le pattuglie dei vigili urbani, che hanno anche bloccato l'accesso alla statale. Poi la lunga trafila dei rilievi, fra un casco frantumato e scarpe abbandonate sull'asfalto, curiosi ricacciati. Selma Chiosso L'automobile che ha travolto il motociclista caduto sulla strada che porta a Pino Torinese. Giuseppe De Marinis è rimasto gravemente ferito e, trasportato all'ospedale, è morto sull'ambulanza

Persone citate: Giuseppe De Marinis, Learco Adessa, Rocco De Marinis, Sassi

Luoghi citati: Pino Torinese, Torino