Fisco, arriva la Carta dei diritti del cittadino

Fisco, arriva la Carta dei diritti del cittadino Perché i contribuenti non si sentano sudditi Fisco, arriva la Carta dei diritti del cittadino Da 4 mesi, anche se con poco successo, è in vigore in Italia la legge n. 241/90 sull'accesso ai documenti della pubblica amministrazione che vorrebbe (ma che in realtà si limita ad auspicare) un clima diverso nei rapporti Stato-cittadino: soprattutto una trasparenza finora mancata. La materia ha una particolare importanza nel campo fiscale ove, come tutti sanno, i cittadini si sentono spesso sudditi. Per esaminare la materia è stata nominata a settembre una commissione che ha ora terminato il suo lavoro e ha presentato una Carta del contribuente al ministro per le Finanze. L'innovazione più saliente sarebbe quella dell'istituzione di un garante dei diritti del cittadino, paragonabile forse a un difensore civico, istituzione che già esiste, ma che finora ha funzionato in casi particolari senza risultati generali. La Carta del contribuente, una specie di elenco dei diritti dei cittadini e dei doveri degli uffici, non entrerà in vigore a breve termine, ma dovrà essere stabilita per legge, quirìdi con tempi lunghi. Nel frattempo il ministero emanerà le direttive necessarie per preparare gli uffici ad un nuovo modo di operare. Occorre potenziare l'operatività dell'intera amministrazione finanziaria e, nell'altro lato, rispettare il diritto del contribuente di essere informato, assistito e ascoltato «sulle iniziative intraprese dall'amministrazione finanziaria». L'ostacolo maggiore alla Carta del contribuente non sembra essere l'atteggiamento tiepido delle amministrazioni locali, ma la mancanza di mezzi per completare l'informatizzazione delle strutture ministeriali, l'accesso ai documenti, per attuare l'autocertificazione e la speditezza del procedimento fiscale. La commissione ha fatto rilevare che dare alcuni diritti ai contribuenti sanciti dalla Carta vuol dire anche limitare l'ingerenza dell'amministrazione nella vita privata del singolo evitando ispezioni domiciliari ingiustificate. Non si tratta di argomenti facili, anche perché la stessa trasparenza dell'amministrazione può riguardare il privato del quale non si vorrebbe offendere una sfera a lui riservata. Il problema che a noi sembra centrale è quello di conoscere con esattezza e tempestività le direttive ministeriali nei vari campi. Per migliorare i rapporti tra fisco e contribuenti deve esistere la possibilità di chiedere preventivamente al fisco come verrà tassato un determinato comportamento. La risposta deve però essere sollecita ed esauriente permettendo al contribuente di adeguarsi alle varie direttive. Troppe richieste di chiarimenti si sono scontrate col silenzio o si sono concluse con risoluzioni tardive quando l'operazione era già superata. Non inventiamo niente di nuovo: si tratta solo di adeguare l'Italia a ciò che avviene, in materia di imposte, in Germania o in Francia; in questi Stati le imposte non vengono considerate un favore, ma certamente sono pagate con maggiore informazione e maggiore credibilità. Gianfranco Gallo-Orsi

Persone citate: Gianfranco Gallo-orsi

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia