Soddisfatti alla Difesa
Soddisfatti alla Difesa Soddisfatti alla Difesa Seconda missione dei Tornado «Un successo su tutta la linea» ROMA. Una gran bella giornata, questa prima domenica di guerra, per il nostro governo. Prima la notizia (sempre dai soliti della Cnn, e nel silenzio più assoluto dei servizi italiani) che almeno uno dei due piloti dispersi è vivo, anche se prigioniero degli iracheni. Poi una nota ufficiale del ministero della Difesa che, con malcelata soddisfazione e dovizia di particolari, annunciava come la seconda missione dei nostri Tornado si fosse conclusa brillantemente sotto ogni aspetto: obiettivi raggiunti, risultato positivo, rifornimenti in volo come da manuale, e tutti i velivoli rientrati alla base intorno alle 21,20, cioè le 18,20 romane. Un annuncio di esclusivo valore politico, teso a tranquillizzare il Paese sulla preparazione delle nostre truppe e l'efficienza dei mezzi assegnati, dopo lo sfortunato esordio. Ma un annuncio che deve aver fatto tremare i funzionari della sicurezza interna, se non altro perché alla stessa ora Saddam Hussein stava lanciando da Baghdad il via libera ai suoi «combattenti» disseminati in Europa; e tanta pubblicità ad una nostra operazione militare, potrebbe essere un incentivo a risposte terroristiche. Ma di ciò non sembra preoccupato il Cops, che ieri si è riuni¬ to al ministero della Difesa visitandone anche il «Centro operativo interforze», dove una trentina di militari garantiscono il collegamento tra forze nel Golfo e gli Stati Maggiori. Al termine della riunione, Andreotti ha evitato ogni dichiarazione, men che mai sulla sorte dei due piloti dispersi, perché «in questo momento, meno si parla e meglio è». Poi, però, il presidente del Consiglio non ha saputo trattenersi dall'aggiungere che non bisogna preoccuparsi del comportamento dei nostri soldati laggiù, perché «sono uomini estremamente preparati». Ministri competenti e generali «hanno parlato di tutti i problemi della situazione attuale», dice il portavoce di Palazzo Chigi, aggiungendo che Andreotti era andato a ragguagliare anche il Presidente della Repubblica. Il quale Cossiga, in mattinata, aveva telefonato al segretario del pei esprimendogli «apprezzamento» per le espressioni di «solidarietà umana, morale e civile» alle forze armate, pronunciate da Occhetto a Cagliari. E questo è l'unico segnale di pace risuonato ieri nei palazzi della politica, illuminati ma semideserti. La guerra, a Roma, riprende oggi. Gianni Pennacchi
Persone citate: Andreotti, Cossiga, Gianni Pennacchi, Occhetto, Saddam Hussein
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