Missili iracheni sull'Arabia Saudita di Tito Sansa

Missili iracheni sull'Arabia Saudita Lanci continui contro Dhahran e Riad. Alcuni Scud intercettati, altri cadono Missili iracheni sull'Arabia Saudita Furibondo attacco a basi e comando americani DHAHRAN. Tempesta di missili sull'Arabia Saudita: la più violenta reazione irachena dallo scoppio della guerra nel Golfo. L'attacco si è scatenato poco dopo le 22, e all'I della notte piovevano ancora missili su Dhahran e su Riad. Il nuovo lancio di «Scud» è stato solo parzialmente neutralizzato dai «Patriot» americani. L'obiettivo principale dell'offensiva di Saddam Hussein era appunto Dhahran, la più importante base aerea americana, dove ha sede il comando delle forze alleate, a 300 chilometri dalla frontiera, contro cui dovrebbero essere stati lanciati sei o sette «Scud». Altri sei sono stati scagliati verso Riad (che comunque è a quasi 600 chilometri dalla frontiera del Kuwait e ha una relativa sicurezza). Non si sa nulla ancora di danni né di vittime possibili. «Due dei "Patriot" - ha precisato una fonte militare americana - hanno centrato gli "Scud", mentre un terzo è esploso nel cielo e gli altri sono andati perduti». Secondo un'altra fonte militare americana, i missili erano quattro e due di essi sono caduti nel deserto nei pressi di Dhahran. Anche quelli su Riad, ha detto un portavoce Usa, «si ritiene che siano andati distrutti in volo». La rete televisiva «Cnn» ha citato il racconto di un testimone che ha visto esplodere uno dei missili alla periferia della città, fortunatamente senza provocare danni. Il nostro inviato racconta di aver visto un missile cadere a un chilometro dall'albergo. L'attacco dimostra, comunque, che almeno alcune tra le rampe di lancio mobili irachene - a cui l'aviazione americana dà la caccia da quattro giorni - sono ancora attive. D'altra parte, una buona notizia: i due membri d'equipaggio di un Tornado britannico sono stati recuperati sani e salvi nei pressi di Tabouk (in Arabia Saudita) dopo che si erano espulsi dal loro apparecchio. Intanto, fonti del governo americano hanno annunciato ieri l'invio nel Mediterraneo orientale di un'altra portaerei - la «Forrestal» - destinata così a diventare la settima impegnata nella zona delle operazioni del Golfo. La «Forrestal», attualmente alla fonda in Florida, dovrebbe contribuire a rafforzare le difese di Israele cóntro gli attacchi degli «Scud». Washington ha inviato al governo di Tel Aviv alcune batterie di missili anti-missile «Patriot» con personale americano, nel tentativo di bloccare l'offensiva dall'aria. Ieri erano già in funzione. Nell'interno i servizi dai nostri inviati e corrispondenti: Mimmo Candito, Giuseppe Zaccaria, Guido Rampoldi, Piero de Garzarolli, Filippo Donati, Fabio Galvano, Stefano Lepri, Franco Pantarelli, Paolo Patruno, Tito Sansa

Luoghi citati: Arabia Saudita, Florida, Israele, Kuwait, Tel Aviv, Washington