La terza fase del «raiss» di Baghdad di Igor Man

La terza fase del «raiss» di Baghdad La terza fase del «raiss» di Baghdad E, il linguaggio di un pazzo, quello del «raiss»? Ovvero di un uomo con l'acqua alla gola? No. E' lo stesso linguaggio citrico-maoista in forza del quale Kliomcini riuscì a far resistere il suo esercito scamuffo contro l'Iraq per orto anni. E', forse, un discorso che può preludere a qualche attacco terroristico contro «obicttivi» occidentali. Sia come sia, sembra chiaro che Saddam, prima di gettare nella fornajce i 6()() aerei che da qualche parte dovranno pur stare, prima di lanciare altri missili, voglia impiegare, e ad oltranza, quella che Goebbels definì l'arma migliore, la propaganda coniugata con l'insidia psicologica. Saddam sa bene che il suo esercito non è in grado di cerrTpe^ tere con quello degli Usa. Al contrario di Hitler e di Mussolini che rimuovevano la realtà drogandosi con oroscopi e bollettini truccati, il neo-Califfo è consapevole della possanza tecnologica di chi gli sta di fronte. Ma è altrettanto al corrente dello sconcerto provo-. cato dai suoi missili contro Israele. Anche Saddam sta appeso alla Cnn che gli consente di misurare il polso dell'opinione pubblica internazionale. Infine, Saddam sa che le democrazie sono impazienti, che nella civiltà del fastfood tutti pretendono la fastwar. Dopo le prime 24 ore di guerra, fiordi specialisti occidentali non scartavano paragoni tra ['«operazione tempesta» e l'oramai leggendario blitz con cui, il 6 di giugno del '67, l'aviazione israeliana frullò quella egiziana in 70 minuti. Da qui tanta provinciale euforia. Una volta tanto più freddi degli anglosassoni, i giornali arabi si limitavano, invece, a pubblicare i dispacci d'agenzia. 1 commenti degli esperti sarebbero venuti all'indomani dei primi missili su Israele. Citerò un brano dell' analisi dell'esperto militare del più diffuso quotidiano cairota: «Purtroppo Saddam sta dimostrando di non essere un buffone. Aveva detto che in caso di attacco avrebbe in primo tempo "assorbito" le incursioni aeree nemiche; in un secondo reagito colpendo Israele; in un terzo, "agito secondo logica e conseguenza"». I primi due punti della sua «tabella operativa» sono stati scrupolosamente rispettati. I missili su Israele non avevano la tanto temuta ogiva chimica. Verosimilmente perché il despota sa che il mondo intero non può consentire che per la seconda volta nel secolo gli ebrei vengano gasati. Sino a quando la speranza che Saddam coltiva reggerà, egli dovrebbe guardarsi dall'usare i gas. Qual è la speranza? Quella di trasformare la (ast-war in una guerra lunga che, alla line, costringerebbe Bush, stretto fra il crescente pacifismo post-Vietnam e il dilagante furore islamico, ad arrendersi ad una pace monca. Che non premierebbe certo Saddam ma tanto meno chi pensava di spedirlo all'inferno col pony-express. Igor Man

Persone citate: Bush, Goebbels, Hitler, Mussolini

Luoghi citati: Baghdad, Iraq, Israele, Usa