La regina di Saba a Vienna di Armando Caruso

La regina di Saba a Vienna L'opera di Goldmark in scena martedì al Regio diretta da Ahronovitch La regina di Saba a Vienna La vicenda biblica ambientata nell'800 Protagonisti la Altmeyer e Martinucci TORINO. Debutta martedì al Regio «Die Kònigin von Saba», (La regina di Saba), di Karl Goldmark, opera ispirata a una poesia di Salomon Hermann von Mosenthal. Direttore, concertatore e autore della revisione della partitura edita dalla Peters, è il russo Yuri Ahronovitch, che al lavoro del compositore ha dedicato quattro anni di appassionato studio. Ahronovitch guida un cast formato dal tenore Nicola Martinucci (Assad), Jeannine Altmeyer (la regina), Licinio Montefusco (re Salomone), Elena Mauti Nunziata (Sulamid), Silvana Mazzieri (Astarot), Bonaldo Giaiotti (Gran sacerdate), Alfonso Antoniozzi (Baal-Hanan). La regia è di Peter Busse, le scene e i costumi di Paolo Bernardi, la coreografia di Jacques Fabre. Maestro del Co-o, Fulvio Fogliazza; corpo di ballo del Regio. Queste le repliche: 31 gennaio - 3, 6, 10, 13, 16, 19, 21, 23, febbraio. La vicenda narra della visita resa dalla regina di Saba, sovrana dell'Arabia meridionale, a Re Salomone, per metterlo alla prova con i suoi enigmi. L'incontro, avvenuto mille anni prima dell'era volgare, è contenuto nel «Libro dei Re», la cui redazione risale al VII secolo a. C; nel VII secolo d. C. ima versione dell'episodio rientra nel Corano. Il luogo è Gerusalemme, ma il regista Busse ha preferito trasferire l'azione nella Vienna di fine '800, in cui Goldmark, ebreo ungherese di cultura austro-tedesca, visse drammaticamente, fi¬ no a subire, nella prima parte della sua lunga esistenza, il più completo isolamento a causa delle persecuzioni razziali. Ambientazione quindi di stile imperiale, fra il liberty e il decò: orientaleggianti i costumi, secondo il gusto di fine '800; i ballerini danzeranno a Corte, come nella migliore tradizione del Grand Opera. Triste destino quello di Goldmark: molti suoi manoscritti andarono al rogo, e la musica, dopo l'iniziale successo, non più eseguita. Il musicista morì a 85 anni, nel 1915, dopo aver composto 6 opere, 6 sinfonie, di cui tre bruciate, 300 lieder e più di mille composizioni. Dell'incontro tra la regina di Saba e re Salomone si trova traccia anche in un manoscritto persiano del XVI secolo. I musicologi paragonano la regina dei sabei alla «Regina della Notte» mozartiana, mentre identificarono Sarastro nel saggio re Salomone. Nell'opera di Goldmark i due veri protagonisti sono però Assad (eroe passivo, fino a quando diviene davvero eroe con la morte) e Sulamid, la tenera fanciulla innamorata, pronta a sacrificare la propria vita, come Liù in Turandot. Dice Yuri Ahronovitch: «Goldmark, che in Ungheria è considerato secondo solo a Liszt, di cui fu anche allievo, scrisse quattro versioni della "Regina": in tedesco, in ugherese, in inglese e in italiano. Questa di Torino è la versione italiana postuma che io ho realizzato in quattro anni. Ho una grande ammirazione per il compositore, che è stato un protagonista del Romanticismo e precursore del Verismo. Goldmark si dimostra un sublime architetto dell'armonia, orchestratore di straordinarie intuizioni, ammirato anche da Brahms. Non dimentichiamo che Toscanini ascoltando "Magiche note", l'aria di Assad, disse:" Ecco finalmente il belcanto italiano". Non sono quindi d'accordo con coloro che accusano il musicista di aver sottratto a Wagner il tema del Tristano o di aver rubato qualche nota all'Aida di Verdi e alla Turandot di Puccini. Goldmark non è stato un epigono, ma un grande maestro ed ebreo perseguitato dal nazismo». Conclude Ahronovitch: «Goldmark in una lettera scrisse: "Il preludio dell'opera è la descrizione di Gerusalemme, che io non ho mai visto, ma che è sempre nel mio cuore". Pensi alla tragica attualità di queste parole...». Ieri pomeriggio al Piccolo Regio l'opera è stata presentata da Bruno Cernaz, Fernando Battaglia, Giorgio Rampone, Giancarlo Landini e Giorgio Gualerzi. Armando Caruso Le scene di fine secolo viennese della «Regina di Saba» a Torino

Luoghi citati: Arabia, Gerusalemme, Torino, Ungheria, Vienna