Ultime ore per i nazionalisti di Riga di Enrico Singer

. —^ Nuovo attacco di Eltsin sulla crisi baltica: «L'Urss sta tornando al totalitarismo» . —^ Nuovo attacco di Eltsin sulla crisi baltica: «L'Urss sta tornando al totalitarismo» g^n. Ultime ore per i nazionalisti di Riga Nnirtd // leader lettone da Gorbaciov con le spalle al muro MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Michail Gorbaciov è pronto ad usare in Lettonia anche la sua estrema arma politica. Se gli indipendentisti non si piegheranno all'autorità dell'Unione, se non accetteranno di ripristinare la Costituzione sovietica, nella Repubblica ribelle del Baltico scatterà l'«amministrazione presidenziale diretta». E' uno strumento di potere creato un anno fa e mai introdotto finora, nemmeno per fermare la guerriglia che insanguina il Caucaso. Ma il capo del Cremlino, ormai, ha deciso. Ha convocato a Mosca il presidente e il primo ministro lettoni e con loro, oggi al Cremlino, comincerà l'ultima mano di una partita che, nelle strade di Riga, l'altra notte, ha già fatto cinque morti. I leader indipendentisti arrivano nella capitale con la speranza di trattare. Ed anche Gorbaciov sembra disposto a discutere, ma soltanto sulle «modalità del ripristino della legalità». Così ha dichiarato, ieri, il capo della Commissione parlamentare per l'etica, Anatoli Denisov, che il Presidente aveva inviato in Lettonia per analizzare la crisi e indicare delle via d'uscita. Secondo Denisov, a questo punto, l'amministrazione presidenziale diretta sarebbe una «necessità». Anzi, sarebbe richiesta dalla «maggioranza dei lettoni» per evitare «una tragedia verso la quale spingono le forze estremiste dei due campi». In altre parole, sarebbe l'unico mezzo per scongiurare «nuove violenze». Sull'origine delle violenza esplosa in Lettonia, come nelle altre Repubbliche baltiche, l'hv viato di Gorbaciov ha preferito non emettere giudizi. Per Anatoli Denisov, il governo legittimo della Repubblica baltica e il sedicente comitato di salvezza nazionale sono semplicemente i «due campi» che adesso Michail Gorbaciov deve riportare all'ordine. Con quale margine di manovra? Denisov ha detto che «l'uso delle armi non è assolutamente indispensabile» per imporre l'amministrazione presidenziale. E che che «strutture di potere esistenti» potrebbero rimanere in carica a patto di accettare una «diretta sottomissione al controllo del Presidente». Secondo questa formula, oggi Michail Gorbaciov potrebbe anche proporre all'attuale leader lettone, Anatolis Gorbunovs, di diventare il suo «proconsole» a Riga: di trasformarsi in «presidente repubblicano sotto tutela». Ma la trattativa che comincerà stamane alle 11 al Cremlino si annuncia molto difficile, anche se ieri Michail Gorbaciov è riuscito a trovare un punto d'incontro con il vertice indipendentista di un'altra delle Repubbliche baltiche: l'Estonia. I dirigenti di Tallin sono stati, fin dall'avvio dello «strappo» con Mosca, i più cauti e con loro il Presidente sovietico è arrivato ad un compromesso. II leader estone, Arnold Ruutel, dopo un lungo colloquio al Cremlino, ha accettato la formazione di un «gruppo di lavoro» per risolvere i problemi con l'Unione e Gorbaciov si è impegnato a «bloccare qualsiasi tentativo di usare la forza». Per Mosca, la soluzione estone dovrebbe essere un modello. Ma applicarla alla Lettonia non sarà facile. E ancora meno facile sarà proporla alla Lituania dove il potere indipendentista è assediato nel Parlamento e dove l'imposizione dell'amministrazione presidenziale diretta è attesa di ora in ora, senza convocazioni preventive al Cremlino di Vytautas Landsbergis che Michail Gorbaciov ha già definito più volte «un uomo con il quale è inutile trattare». Lo scontro che si annuncia sulla crisi baltica ha spinto ieri Boris Eltsin a rilanciare la sua sfida a Gorbaciov. Per il presidente della Repubblica russa, quello che è cominciato in Lituania e in Lettonia non è altro che il «ritorno ad un sistema totalitario». Il Parlamento russo — che ieri ha aperto una sessione straordinaria — deve diventare «il guardiano della democrazia», deve «evitare che la svolta reazionaria giunga al punto di non ritorno». Per questo, secondo Eltsin, i deputati della Russia devono adottare al più presto «misure concrete per fermare la dittatura». Quali? Boris Eltsin le ha soltanto accennate: trovare accordi con le altre Repubbliche, pensare anche «alla difesa repubblicana». E su questo il Soviet russo ha avviato un dibattito che potrebbe concludersi in un nuovo scontro con Gorbaciov. Enrico Singer t," ns<