Anche il Golfo diventa spot

Anche il Golfo diventa spot Anche il Golfo diventa spot MILANO. La pubblicità si è già impadronita della «guerra-spettacolo»: la guerra è infatti il tema di due campagne che hanno preso il via sulla stampa italiana e sulla cui liceità si pronuncerà domani il comitato di controllo dell'Istituto di autodisciplina pubblicitaria. Le due campagne sono state promosse dall'Azienda per la promozione turistica del Trentino e dalla Benetton. Nella pubblicità della Apt trentina compare un paesaggio montano con un «cannone» per la neve artificiale in funzione, sovrastato dallo slogan: «A proposito di tensioni internazionali, ecco i nostri cannoni». La campagna della Benetton propone l'immagine di un cimitero di guerra fitto di croci fra cui spiccano alcune stelle di David, su un lato la firma «United colore of Benetton» senza commento. Il direttore dell'Istituto di autodisciplina, Pavia, conferma l'intervento del comitato di controllo: «Le due campagne saranno valutate su nostra segnalazione intema». Il comitato, nel caso giudichi scorretta una campagna, cerca di ottenerne la cessazione; se non si trova un'intesa il caso passa al giurì, che ha il potere di emanare sanzioni nei confronti dei responsabili. Sul caso è già scoppiata una polemica; il presidente dell'Associazione italiana imprese di pubblicità e comunicazione (Otep) Muccini afferma: «Tutte le intrusioni della pubblicità in realtà così drammatiche sono apparentemente furbe ma in sostanza controproducenti, sia per la realtà stessa, sia per la pubblicità. Non credo che il reale possa cambiare in meglio grazie a messaggi di questo tipo né che si possa vendere di più un prodotto con campagne del genere, funzionali solo alla velleità dei pubblicitari di inserirsi nelle vicende esterne al loro mondo». Nel caso specifico Muccini ritiene «particolarmente di cattivo gusto la campagna della Benetton. Come pubblicitario non voglio identificarmi con iniziative di questo tipo, non credo che uno stimolo alla pace possa venire dalla pubblicità né che essa possa riscattare la sua subalternità al capitalismo attraverso queste furbate». Anche Ottaviano Del Turco, segretario aggiunto della Cgil, condanna le campagne pubblicitarie che fanno leva sulla guerra; ieri ha inviato un telegramma all'Istituto di autodisciplina: «Vi chiedo di voler operare un intervento risolutivo per porre fine a un accostamento non solo di cattivo gusto ma che ferisce i sentimenti più profondi di milioni di italiani». (Adn-Kronos)

Persone citate: Muccini, Ottaviano Del Turco

Luoghi citati: Milano, Pavia, Trentino