Monete e francobolli in boutique di Maria Teresa Martinengo

Monete e francobolli in boutique Una mostra e dopodomani l'inaugurazione della sede di rappresentanza Monete e francobolli in boutique Il Poligrafico di Stato ritorna torinese I w AI Istituto Poligrafico e ZecI " I ca dello Stato ritorna a I Torino. Da Torino una li sua componente fonda- I *^ 1 mentale, l'Officina Governativa delle carte-valori, si era trasferita a Roma oltre sessantanni fa, nel 1928. Nel momento, cioè, in cui aveva avuto luogo l'istituzione dell'ente con la riunione del comparto torinese, dello Stabilimento Poligrafico per l'Amministrazione dello Stato (che eseguiva a Roma la stampa dei modelli, registri e pubblicazioni per gli uffici statali) e della Libreria dello Stato (incaricata, tra l'altro, di gestire la Gazzetta Ufficiale e la Raccolta Ufficiale delle leggi e dei decreti). II rientro - che non comporta spostamenti per nessuno degli attuali 6176 dipendenti, né significa apertura di nuovi stabilimenti - si fonda su una scelta di promozione che parte da ragioni di opportunità pratiche e storiche insieme: è un omaggio alla modernità e produttività della città di oggi e alla Torino di un tempo, grande scuola d'arte grafica. Mercoledì verranno inaugurate in via Cavour 17, accanto alla casa filatelica Bolaffi, le sale della prima sede di rappresentanza del Poligrafico, un'elegante «vetrina» tutta radica chiara e scuri marmi verdi (ideata dall'architetto Carlo Alberto Rolla), dove i torinesi avranno la possibilità di avvicinare la sfaccettata produzione dell'ente che Mediobanca ha inserito quest'anno al 34° posto nella graduatoria delle principali imprese italiane. E per sottolineare la ritrovata presenza in città, l'Istituto (con le Cartiere Miliani di Fabriano, dal 1980 proprietà dell'Istituto al 95 per cento) presenta fino al 31 gennaio la mostra «Questione di valori. Arte e storia nell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato». Nell'attiguo spazio Bolaffi e nelle Gallerie Principe Eugenio verranno esposti cere, conii ed incisioni appartenenti alle raccolte del Museo della Zecca di Roma, medaglie e monete pontificie dal 1400 ad oggi. E ancora: i ritratti di Casa Savoia fino a Vittorio Emanuele II, dei Pontefici, alcune sculture degli artisti Emilio Greco e Laura Cretara, una preziosa serie di sigilli d'argento cesellati dagli artisti della Scuola d'arte interna alla Zecca ed una selezione di cere, sbalzi e smalti di prossima produzione. «L'iniziativa torinese si pone come inizio - spiega Fausto Fontecedro, direttore editoriale del Poligrafico - di una politica che prevede l'apertura di sedi di rappresentanza in vari capoluoghi. La prossima sarà Venezia, ma abbiamo già in mente anche Bologna, Firenze. L'esordio a Torino era d'obbligo, perché delle storiche Officine carte-valori l'Istituto è l'erede diretto: i maggiori maestri delle tecniche di grafica artistica sono stati torinesi». Grazie a questa politica, gli italiani avranno dunque modo di apprezzare il lavoro del Poligrafico non solo per quei tanti prodotti «industriali di massa» che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi e che vanno dalle patenti ai passaporti, dai biglietti delle lotterie nazionali e dei musei ai francobolli, alle monete e banconote (per le quali vengono utilizzate tecnologie e tipologie di stampa all'avanguardia, capaci di portare al Poligrafico commesse da tutto il mondo), dai modelli 740 alle cambiali. Ma anche per una produzione artistica estremamente ricca. A questo proposito vanno ricordati nell'ambito dello sviluppo dei rapporti con il ministero dei Beni Culturali ed Ambientali - le Edizioni Nazionali, i Cataloghi Generali delle opere d'arte dei musei italiani ed i Bollettini di Arte, Archeologia e Numismatica. L'Istituto, inoltre, sta potenziando la produzione di cataloghi, guide delle collezioni e delle località più importanti d'Italia, la nuova serie degli Itinerari, riproduzioni artistiche. Tra le iniziative attuali di particolare rilievo si contano poi la Nuova Raccolta Colombiana - opere di Colombo e altri suoi contemporanei curata dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del V Centenario della Scoperta dell'America -; la riproduzione in facsimile della «Bibbia di Carlo il Calvo», codice miniato del IX secolo; «L'Europa dei Popoli». E «Imago Urbis», quindici volumi integrati da videocassette che illustrano gli aspetti caratterizzanti la cultura dei Romani attraverso gli angoli più suggestivi di Roma. Infine, i prodotti numismatici, la medaglistica, il cesello, le fusioni artistiche. La «boutique» di via Cavour 17 ha tutte le premesse per diventare una nuova tentazione per gli appassionati di numismatica e cose belle in genere. Ma assolverà al tempo stesso un compito pratico: funzionerà infatti anche come punto di raccolta per le inserzioni della Gazzetta Ufficiale, uno dei tanti «best-seller» dell'Istituto. Così, le due anime simboleggiate dalla «burocrazia di Stato», dagli eleganti francobolli e dai libri d'arte, ancora una volta si troveranno a coesistere. Maria Teresa Martinengo aadpsTe Un'immagine dell'Istituto Poligrafico e Zecca, la cui Officina Governativa delle carte valori era stata trasferita da Torino a Roma oltre sessantanni fa, nel 1928

Persone citate: Bolaffi, Carlo Alberto Rolla, Emilio Greco, Laura Cretara, Officina, Principe Eugenio, Vittorio Emanuele Ii, Zecca