Spari contro campo nomadi

Spari contro campo nomadi Da un'auto sono partiti almeno dieci colpi: attentato o intimidazione? Spari contro campo nomadi Raid alla periferia diAlbenga: nessun ferito ALBENGA. Dopo Bologna, Albenga. Qui, nella frazione Bastia, alle 2 e 10 di ieri, sono stati esplosi numerosi colpi di arma da fuoco contro il campo dei nomadi. Nessuna vittima né ferit i ma spavento e un comprensibiu allarme fra l'ottantina di noma di vittime designate dell'attentato o dell'intimidazione. Le autorità hanno disposto, per ragioni precauzionali, lo spostamento delle roulottes sul Lungocenta, nei pressi del Palasport, vicino alla caserma Piave. Le modalità dell'agguato ricalcano il tragico copione di Bologna: una «Uno» bianca ha percorso lentamente la strada vicina al campo. Poi, l'esplosione di almeno una decina di colpi e la fuga. A bordo pare ci fossero almeno due persone. L'allarme è stato dato da un contadino che, al telefono, si è qualificato «un nomade». Nella mattinata di ieri, però, si è presentato ai carabinieri e ha ripetuto con molti particolari quanto visto e sentito. La sua identità è tenuta segreta. Subito dopo la telefonata sono giunti sul posto carabinieri e polizia. Si è iniziata una gigantesca caccia all'uomo, che è continuata per tutta la giornata di ieri. Nessuna rivendicazione dell'attentato. Sul posto, gli inquirenti non hanno trovato i bossoli dei colpi esplosi né le pallottole che hanno mancato il bersaglio: una decina di roulottes. Due le ipotesi: gli attentatori hanno sparato con pistole a tamburo, dalle quali le cartucce esplose non vengono espulse automaticamente, o con un fucile ad aria compressa o doppiette da cacciatore. Il mancato ritrovamento di proiettili o pailettoni, si presta ad una duplice spiegazione. I colpi sono stati sparati in aria, a scopo intimidatorie, o le munizioni erano a salve. Poi, una terza ipotesi: i proiettili potrebbero essersi conficcati nel terreno, ricoperto da cespugli, che ne rendono arduo il ritrovamento. I nomadi, tra cui una decina di ragazzi di 10-13 anni, sono giunti a Bastia d'Albenga, frazione dell'entroterra, alcuni giorni fa ottenendo un permesso di soggiorno di 15 giorni. In passato, al di là dell'antica diffidenza degli abitanti del luogo nei confronti dei nomadi, soprattutto per timore di furti, non si erano mai verificati episodi di intolleranza e, tantomeno, di violenza nei loro confronti. Nei giorni scorsi, una decina dei ragazzi dell'accampamento ha chiesto di frequentare le scuole locali. Pare che i genitori di alcuni alunni abbiano opposto un netto rifiuto, adducendo ragioni igieniche. Può essere la ragione della pesante intimidazione? Ma si tratta soltanto di intimidazione? Bruno Balbo

Persone citate: Bruno Balbo, Piave

Luoghi citati: Albenga, Bologna