E ora arriva la stangata-bis di Emilio Pucci

E ora arriva la stangata-bis Conti in rosso di 10 mila miliardi, il governo affronta in settimana l'emergenza E ora arriva la stangata-bis Sanità, raffica di tasse; benzina: più 30 lire? ROMA. La speranza del governo era quella di tirare avanti fino alla primavera. Ma per i conti pubblici è ormai l'emergenza (le ultime stime sul disavanzo denunciano un «buco» di almeno 10 mila miliardi). Gli stessi sconvolgimenti internazionali non consentono ulteriori tentennamenti. Così Andreotti dovrà, quanto prima, mettere mano ad una manovra supplementare di risanamento che non promette niente di buono per i contribuenti. Le smentite non mancano, ma si torna a parlare con insistenza di nuove tasse locali e di inasprimenti di contributi. Comunque, Palazzo Chigi come prima mossa tenterà di giocare la carta indolore dei tagli alla spesa pubblica. Il prossimo Consiglio dei ministri (giovedì o venerdì) sarà chiamato ad approvare una direttiva che dovrebbe consentire un risparmio di circa 8 mila miliardi. L'iniziativa non è nuova e il ministro del Bilancio, Paolo Cirino Pomicino, non manca di ricordare che lo scorso anno il di- ckat di Andreotti contro gli sprechi ebbe un buon successo e consentì di riaggiustare il bilancio statale. Ora il governo confida nel bis, anche per evitare il ricorso ad una stangata, destinata a scatenare malumori e tensioni politiche. Il documento è pronto. Il preambolo parla chiaro: ministri e direttori amministrativi dovranno assicurare, sotto la lora diretta responsabilità, il rispetto dei nuovi vincoli di spesa imposti dal dissesto finanziario. In particolare, nel primo semestre '91 le amministrazioni potranno disporre solo del 25% degli stanziamenti previsti per tutto l'anno e destinati a beni e servizi. Unica eccezione, le scadenze inderogabili e i pagamenti internazionali. Passeranno poi sotto un rigido setaccio le spese per investimenti (soprattutto le autorizzazioni previste per gli esercizi futuri) e quelle per i trasferimenti, limitate alle assegnazioni già fissate da leggi specifiche. Inoltre, le amministrazioni potranno presentare disegni di legge che comportano nuove spese, ma prima dovranno consultarsi con il ministro del Tesoro. Ogni nuovo impegno di spesa sarà in ogni caso subordinato al completo utilizzo dei residui di stanziamento dello scorso anno. Severi limiti saranno imposti anche ai mutui della Cassa depositi e prestiti che, sempre nel primo semestre '91, saranno limitati al 30% della somma annuale. In pratica, saranno disponibili solo 2400 miliardi. La precedenza spetterà alle opere da completare e ai lavori di approvvigionamento idrico, per le fognature e per l'ambiente. Infine, gli enti che gestiscono soldi dello Stato non potranno fare prelevamenti superiori a quanto da loro raccolto nel '90. Ministeri, Regioni, Comuni e Province avranno un mese di tempo per adeguarsi a queste disposizioni. Ma già nella direttiva ci sono i presupposti per un'ulteriore stretta fiscale, camuffata dalla necessità di dare una più ampia autonomia impositiva agli enti locali. Nei giorni scorsi girava la voce della reintroduzione della tassa sulla salute a livello regionale. Ma l'ipotesi è stata smentita da Cirino Pomicino. Il ministro della Sanità, Francesco De Lorenzo, ha però confermato l'accordo per l'applicazione di una soprattassa su tributi già esistenti, da inserire nella legge di riforma delle Usi. Le Regioni, ha aggiunto De Lorenzo, potranno anche ricorrere in via sperimentale all'assistenza indiretta per la farmaceutica, le analisi e le visite specialistiche. Probabile, infine, un ritocco ai contributi assistenziali. Partirà, dunque, dalla sanità la probabile nuova raffica di tasse. Nel mirino c'è pure la benzina, destinata a salire di 30 lire il litro, sempre per dare un po' di respiro alle casse regionali. Stesso discorso per il bollo auto (25-30 per cento). A livello nazionale, poi, c'è sempre la minaccia di una revisione verso l'alto delle aliquote Iva. Emilio Pucci

Persone citate: Andreotti, Cirino Pomicino, De Lorenzo, Francesco De Lorenzo, Paolo Cirino Pomicino

Luoghi citati: Roma