Già pronto un governo in esilio

Già pronto un governo in esilio Già pronto un governo in esilio Cinque esponenti sono da sabato all'estero VARSAVIA. Algirdas Saudargas, ministro degli Esteri lituano, sarebbe pronto a formare un governo in esilio. Il ministro, giunto sabato inaspettatamente a Varsavia, ha dichiarato ieri in una conferenza stampa che carri armati sovietici hanno circondato il Parlamento lituano e si è detto appunto pronto a formare un governo in esilio se l'esecutivo di Vilnius «non fosse più in grado di adempiere ai propri doveri». In riferimento all'attacco dei para sovietici contro la sede della televisione nella capitale lituana, il ministro degli Esteri ha dichiarato: «Questo dramma mostra che lo stalinismo è ancora vivo e mostra al mondo lo spettro dei crimini impuniti. Nessuno è più al sicuro, neanche gli ingenui Paesi dell'Occidente che hanno conferito i premi Nobel della pace a dei criminali». Saudargas ha anche detto di essere in costante contatto con il suo governo che rimane in funzione nonostante la sede sia assediata dalle truppe sovietiche. «L'aggressore sovietico con i carri armati ha circondato il Parlamento e le centomila persone accorse a presidiarlo», ha detto il ministro, il quale ha aggiunto che «al momento il governo e il Parlamento sono ancora operanti e che le amministrazioni locali lituane controllano il Paese. Soltanto il Parlamento di Vilnius è circondato dai carri armati». In una successiva intervista rilasciata all'Associated Press, l'esponente lituano ha anche detto di aver saputo che un cecchino ha aperto il fuoco contro due parlamentari lituani che si stavano recando all'aeroporto per incontrare la delegazione del Consiglio della Federazione dell'Urss. I deputati lituani sono usciti illesi dall'attentato e i rappresentanti del Consiglio sono stati condotti alla sede del Parlamento, ha aggiunto Saudargas sottolineando la gravità dell'episodio. E' infatti la prima volta che si apre il fuoco contro esponenti del Parlamento, ha detto il ministro degli Esteri. Nella conferenza stampa invece l'esponente lituano ha smentito con forza le notizie diffuse dai mezzi di informazione sovietici sulla presunta resistenza armata che la popolazione baltica starebbe opponendo alle forze di Mosca: «Potete immaginare una cosa simile in un posto in cui della gente disarmata sta cercando di sbarrare la strada alle truppe?», ha affermato. Saudargas tuttavia non ha escluso che una cosa del genere possa accadere in futuro, se la «brutalità» utilizzata dall'esercito di Mosca non avrà fine. «Tutto è possibile in Lituania», ha detto. Contemporaneamente le stesse notizie arrivano dal de¬ putato lituano Emanuelis Zingeris, che attualmente si trova a Stoccolma e che ha dichiarato di aver ricevuto dal presidente lituano Vitautas Landsbergis, unitamente a quattro esponenti politici all'estero, la delega a creare un governo lituano in esilio, nel caso che i sovietici annullino la validità legale dell'attuale governo lituano. Zingeris ha detto di aver parlato con Landsbergis alcuni minuti dopo le 4 di ieri mattina e di aver appunto avuto questa indicazione confermata. Oltre a Zingeris infatti si trovano già all'estero gli altri quattro diplomatici che dovrebbero formare con lui l'eventuale nuovo governo: il ministro degli Esteri Algirdas Saudargas, il primo vicepresidente Brognos Kuzmiskas, il parlamentare Keslos Okincits e l'ambasciatore a Washington e presso il Vaticano, Stasis Lozoraitis.

Luoghi citati: Lituania, Mosca, Stoccolma, Urss, Varsavia, Vilnius, Washington