Il calcolo disperato di Saddam

Il calcolo disperato di Saddam Il calcolo disperato di Saddam DIO solamente sa se ci sarà guerra o pace», ha detto Peres de Cuéllar lasciando Baghdad. Il cielo è rosso sulle rive del Tigri dove, forse, si consumano gli ultimi fuochi della pace. Anche l'ambasciatore svizzero che aveva dichiarato di voler «comunque rimanere a Baghdad» se ne è andato. Ha fatto le valigie pure quello della Turchia e questo dev'essere considerato un «brutto segnale» perché con lui hanno smobilitato i giornalisti turchi. E tuttavia c'è qualche giornalista che invece di sgomberare il campo ritorna in trincea: ad esempio il nostro Giuseppe Zaccaria e T ibrizio del Noce del TG1. E s'è involato altresì alla volta di Baghdad Monsignor Hilarion Capucci. L'animoso vescovo palestinese e un gruppo di irriducibili pacifisti cercheranno di creare -ama barriera immaginaria con le nostre preghiere» lungo la linea di fuoco. «Nessuna guerra, nessuna guerra, nessuna guerra» dichiara (per scaramanzia.') Arafat e questo proprio mentre il nostro ministro degli Esteri riceve il preoccupato rappresentante dcll'Olp a Roma al quale dice che le chiavi della pace sono nelle mani del leader palestinese. Costui, argomenta De Michelis, dovrebbe, infatti, chiedere pubblicamente a Saddam di ritirarsi, tagliandogli così l'erba sotto i piedi. Il raiss mesopotamico, si sa, condiziona il suo ritiro dal Kuwait allo sgombero della Cisgiordania e di Gaza da parte di Israele che quei territori occupa illegittimamente da oltre vent'anni. Ma Saddam Hussein, deIgor Man CONTINUA A PAGINA 2

Persone citate: Arafat, De Michelis, Giuseppe Zaccaria, Hilarion Capucci, Peres De Cuéllar, Saddam Dio, Saddam Hussein

Luoghi citati: Baghdad, Cisgiordania, Gaza, Israele, Kuwait, Roma, Turchia