Il Capriccio musicale di Versace

Londra, al Covent GarcL n l'opera di Strauss con i costumi disegnati dallo stilista Londra, al Covent GarcL n l'opera di Strauss con i costumi disegnati dallo stilista Il Capriccio musicale di Versace Fra parole e suono, è l'immagine ad avere la meglio TEATRO CARIGNANO LA PAZZA DI CHAILLOT LONDRA. Al sofisticato dibattito di «Capriccio» sull'ordine di precedenza tra suono, parole e intrattenimento Gianni Versace ha aggiunto un quarto elemento: l'immagine. Nei giorni scorsi al Covent Garden per la prima della nuova produzione (in associazione con il Teatro di San Francisco) dell'ultima opera di Richard Strauss si è raccolto un pubblico particolarmente festoso: dal fatale playboy von Bùlow a Sting, da Joan Collins a Roy Strong, ex direttore del Victoria & Albert. Grande interesse era stato creato dai media per il debutto dello stilista italiano alla Royal Opera: le sue creazioni si iscrivono armoniosamente nell'insieme elegante che il regista, Brian Cox, soggiacendo alla moda corrente, ambienta negli Anni 20 anziché intorno al 1775 come previsto dal libretto. L'aggiornamento coerente con lo spirito dell'opera comporta solo qualche piccolo ritocco al libretto. Tuttavia, appare bizzarro parlare di Goldo ni e Gluck come di conoscenti che si incontrano al caffè! L'azione, anzi il dibattito, si svolga, nell'imponente salone di un palazzo rinascimentale affrescato e arredato con mobili rococò, poltroncine e sofà rossi. Questa scenografia classica di Mauro Pagano è ravvivata dai sorpendenti costumi di Versace, ispirati ai grandi sarti degli Anni 20: il colore dominante è il nero che dà risalto sia a fantasie di colori contrastanti o motivi dalle curve fluenti e ampie volute bianche. Per la Contessa - resa da Kiri Te Kanawa composta e dolce ha ideato due abiti da sera, l'uno nero a pannelli di velluto e di crepe completato da una morbida casacca di felpa dai colori brillanti, e l'altro, riccamente impaillettato e imperlato, ispirato a un motivo di Sonia Delaunay. 11 Conte (Thomas Alien), il poeta Olivier (William Shimell), il compositore Flamand (David Rendali) indossano degli insoliti spezzati con vistosi gilet e papillon. L'unico a indossare un completo scuro con cravattone a scacchi bianchi e neri è l'impresario La Roche, interpretato con vigore da Franz Ferdinand Nentwig, Versace dimostra tutta l'inventiva della sua ini maginazione per Clarion, resa rigidamente vivace da Anne Howcils: l'attrice indossa per le prove della rappresentazio- Lo splendido costume creato da Vers ne teatrale in onore della Contessa un vestito settecentesco con crinolina a fondo nero, che sembra la realizzazione dei sogni più folli di un pasticciere. Chi volesse farsi un idea più ampia e ravvicinata delle creazioni per l'opera e il balletto di Aldo Ceccato ha diret ace per la Howells nel «Capriccio» Versace può visitare dall'8 al 28 gennaio la mostra che raccoglie un centinaio di suoi costumi, schizzi e acquarelli al Royal College of Art. Benché «The Times» abbia sostenuto che Kiri Te Kanawa fosse in «forma gloriosa»e Tho¬ to «Das klagende Lied» p Il Teatro Stabile di Torino presenta mereoledì 23 gennaio 1991, ore 20, in prima nazionale traduzione di Piero Ferrerò di Jean Giraudoux mas Alien avesse cantato con «caratteristico slancio», la rappresentazione è stata, soprattutto all'inizio curiosamente piatta. Jeffrey Tate ha diretto sì con meticolosa nettezza, ma secondo alcuni osservatori con una certa legnosità. Inoltre, Shimell e Rendali hanno reso Olivier e Flamand dei composti professori, non degli appassionati artisti. Nell'insieme è andata persa l'ironia di cui l'opera è ricca e la seriosità è alleggerita solo dai «carnei» comici. Forse l'ansietà per la presente congiuntura ha influito sull'atmosfera della rappresentazione dell'opera, che, portentosamente, Strauss ambientò alla vigilia della Rivoluzione francese e fu rappresentata per la prima volta a Monaco di Baviera nel 1942. E' piuttosto per altri motivi che «Capriccio» rimane attuale: l'ironia, le citazioni testuali e musicali, lo scalzare l'illusione teatrale prefigurano sorprendentemente le estetiche post-moderne. con (in ordine alfabetico) Mauro Avogadro, Paola Bacci, Paola Bigatto, Riccardo Bini, Piero Di Iorio, Claudia Giannotti, Annamaria Guarnieri, Valter Malosti, Daniela Margherita, Franco Mezzera, Carlo Montagna, Alvia Reale, Luciano Virgilio, Massimo Verdastro, Gabriella Zamparmi, Virgilio Zernitz, Luca Zingaretti e con Francesco Biscione, Giuseppe Bisogno, Martino D'Amico, Luca Della Bianca, Filippo Gili, Luciano Melchionna, Ferdinando Scarpa, Francesco Siciliano, Giacomo Zito regìa di Luca Ronconi costumi Carlo Poggioli musiche a cura di Paolo Terni scene Carlo Giuliano Repliche fino a domenica 10 febbraio 1991 Prevendita biglietti c/o Biglietteria del X.S.T., via Roma 49, (orario 9/18. lunedì riposo). Per informazioni tel. 011/557.62.46 - 544.562. Giulia Ajmone Marsali er la stagione della Rai

Luoghi citati: Londra, Monaco Di Baviera, Torino