Spuntano cortei di interventisti di F. Ani.

Spuntano cortei di interventisti Spuntano cortei di interventisti La Fgci agli studenti: mettete il lutto al braccio ROMA. Il mondo dei giovani è contro la guerra, ma iniziano a farsi vedere anche gli altri, gli «interventisti». Videomusic, l'emittente toscana che manda in onda video musicali 24 ore su 24 ha cominciato a trasmettere, tra un video ed un altro, un appello contro il conflitto nel Golfo. D'altra parte, per la prima volta si ò svolto un corteo di giovani favorevoli al conflitto. E' accaduto ieri pomeriggio pur le strade di Lucca: non erano in molti e si sonò sciolti appena hanno incontrato il più i'olto corteo pacifista. Ma hanno scandito forte i loro slogan: «L'Onu chiama, l'Italia risponde» e «La pace non si conquista a parole, ma con i fatti». E hanno distribuito un volantino, firmato come «gruppo autonomo». Domani, comunque, per gli studenti dovrebbe ricominciare la normale attività scolastica. I presidi di Viareggio lo hanno chiesto espressamente in un comunicato ai giovani della cittadina toscana. Ma anche nel resto d'Italia le manifestazioni dovrebbero cessare. Per spostarsi, in realtà, all'interno degli istituti. Il comitato promotore per la Sinistra giovanile (ex Fgci) ha invitato gli studenti a tornare a scuola con una fascia nera al braccio, in segno di lutto per tutti i morti che la guerra nel Golfo sta provocando. E probabilmente i giovani torneranno negli istituti scolastici non tanto per riprendere le lezioni ma piuttosto per organizzare occupazioni, autogestioni e lezioni sulla pace in collaborazione con gli insegnanti. I demoproletari hanno annunciato la costituzione nelle scuole di comitati unitari per chiedere il ritiro del contingente italiano dalla coalizione multinazionale che opera nel Golfo Persico. Anche a Firenze si chiede i! ritiro delle nostre forze e sono stati minacciati i deputati del capoluogo toscano che hanno t votato «si» in Parlamento alla proposta del governo di intervento nel Golfo. «Non vi voteremo più» hanno scritto alcuni cittadini riuniti in un «coordinamento dei promotori di iniziative contro la guerra». Per il resto, anche la giornata di ieri ha visto centinaia di migliaia di persone nelle piazze di tutta Italia. A L'Aquila la fiaccolata per la pace organizzata dal pei è stata conclusa dal vicesegretario nazionale del partito, Massimo D'Alema. A Torino erano in diecimila per le vie del cèntro. E per la prima volta anche Venezia è stata teatro di raduni politici contro la guerra: alcune migliaia di studenti con striscioni e bandiere hanno danzato al ritmo dei tamburi urlando slogans contro Andreotti e Craxi, e hanno inneggiato all'Intifada. In venticinquemila hanno sfilato a Milano, dove ci sono stati disordini per l'intervento di gruppi di autonomi. Al cor¬ teo si sono uniti anche una cinquantina di immigrati extracomunitari di origine araba. Nel capoluogo lombardo sono anche apparse scritte antisemite sui muri e nelle vicinanze della sinagoga ebraica. Scritte che il sindaco Paolo Pillitteri ha ordinato di cancellare. A Perugia gli studenti hanno abbandonato le aule, dopo una telefonata che segnalava la presenza di una bomba. Ad Assisi il Consiglio comunale ha approvato un documento in cui la città si dice disposta ad accogliere riunioni per la pace. In tremila sono scesi in piazza anche a Locri, in Calabria, ieri mattina. A Siderno è stata annunciata la costituzione ufficiale di un comitato permanente per la pace. Altre manifestazioni si sono tenute a Roccella Jonica e Bovalino e, nella serata, a Gioiosa Jonica. Veglie, fiaccolate e sfilate, infine, un po' dovunque in Sicilia, [f. ani.]

Persone citate: Andreotti, Craxi, Massimo D'alema, Paolo Pillitteri